Annullato il divieto di dimora per Adamo
ROMA La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la misura dell’obbligo di dimora fuori dalla Calabria per l’ex consigliere regionale Nicola Adamo, coinvolto nell’inchiesta “Rimborsopoli” sulla…

ROMA La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la misura dell’obbligo di dimora fuori dalla Calabria per l’ex consigliere regionale Nicola Adamo, coinvolto nell’inchiesta “Rimborsopoli” sulla gestione dei fondi destinati ai gruppi in consiglio regionale. Per Adamo il gip di Reggio Calabria Olga Tarzia aveva disposto il provvedimento di divieto di dimora nella regione – poi confermato anche dal Tdl –per evitare l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato poiché, pur non sedendo più a Palazzo Campanella, il politico cosentino era ritenuto «non estraneo» all’ambiente in cui sarebbero maturati i presunti reati.
Gli avvocati di Adamo, Fabio Viglione ed Ugo Celestino, esprimono «viva soddisfazione» per il provvedimento della Corte di Cassazione: «La fiducia che, assieme al nostro assistito, abbiamo da sempre riposto nella Magistratura ha trovato ancora una volta sicuro riscontro: la Suprema Corte, accogliendo pienamente il nostro ricorso, ha restituito all’on. Adamo il pieno diritto di far rientro in Calabria da libero cittadino. Siamo altresì convinti — continuano i difensori — che il processo fugherà ogni dubbio sulla correttezza dell’operato istituzionale del nostro assistito»
Tra le accuse contestate all’ex consigliere regionale quella di essersi inventato «un simil segretariato di cui investe una società, “L’Idea” i cui dipendenti venivano pagati dal gruppo consiliare, pur svolgendo molto generiche attività politiche mirate solo ed esclusivamente alla promozione di Adamo e non del gruppo».
Adamo si era difeso sulla stampa sostenendo: «Io ho presentato una nota spese, sono rendicontate anche le virgole, il problema è l’interpretazione. Se mi si dice che quelle sono spese del politico Adamo andremo a discutere in sede processuale. Sono state fatte, non sono spese pazze, non ci sono profumi, non ci sono champagne, non ci sono mutande, non ci sono lap dance, non ci sono gratta e vinci… sono tutte spese dell’unica normativa – a mio parere di riferimento – che è la legge regionale numero 13».