COSENZA La Procura di Cosenza analizzerà la relazione della commissione tecnica presentata al presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani sul caos neve che lo scorso 19 gennaio bloccò circa seimila automobilisti sul tratto cosentino dell’A3. Dalla relazione emerge che il blocco della A3 «ha avuto come causa principale il mancato rispetto da parte di numerosi mezzi pesanti e leggeri, nonostante le ordinanze e i chiari avvisi sui pannelli a messaggio variabile, dell’obbligo di utilizzo di catene da neve o di pneumatici invernali (alcuni addirittura con pneumatici palesemente usurati), col conseguente intraversamento sull’autostrada che ha ostruito la circolazione e impedito o ritardato gli interventi».
Una situazione sulla quale, però, il procuratore capo Dario Granieri assieme al sostituto Antonio Bruno Tridico, vuole vederci chiaro. I magistrati, all’esito di una serie di informazioni acquisite ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone tra funzionari e dirigenti dell’Anas per i reati di interruzione di pubblico servizio e per omissione di atti di ufficio. Nei prossimi giorni valuteranno se procedere con gli interrogatori degli indagati. Il procuratore Granieri non esclude che il cerchio possa allargarsi e che il numero delle persone iscritte nel registro degli indagati possa aumentare. Le indagini si stanno concentrando sui ritardi nel lanciare i codici rossi e sugli orari di chiusura e riapertura degli svincoli. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e capire chi possa avere altre responsabilità anche nella gestione delle emergenze.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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