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Chi non vuole il Palazzetto dello sport a Lamezia?

LAMEZIA TERME Il nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme è una specie di Allianz Arena (lo stadio del Bayern Monaco) in salsa calabrese. Perché calabrese è la ditta che lo realizza – la Cofer –…

Pubblicato il: 19/02/2016 – 16:59
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Chi non vuole il Palazzetto dello sport a Lamezia?

LAMEZIA TERME Il nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme è una specie di Allianz Arena (lo stadio del Bayern Monaco) in salsa calabrese. Perché calabrese è la ditta che lo realizza – la Cofer – e perché darà alla Calabria una struttura all’avanguardia dal punto di vista tecnico. È l’appalto più importante tra quelli in corso di realizzazione a Lamezia Terme. Ma è anche un’opera costretta a scansare, sempre più spesso, ostacoli e paletti. Tutti insidiosi, anche se di natura diversa. Non si possono mettere sullo stesso piano le difficoltà dovute agli attentati e quelle legate alla burocrazia, ma entrambe dilatano i tempi e mettono in crisi la fattibilità dell’opera. Il Palazzetto, per ora, non si è fatto mancare né le une né le altre. La Cofer ha denunciato le intimidazioni ai carabinieri, l’ultima delle quali con una bomba a basso potenziale destinata al cantiere dell’opera. E ha rivolto le proprie attenzioni anche al Tar, per un ricorso che, se l’avesse spuntata il Comune, avrebbe rischiato di fermare l’opera. Vediamo perché.

OSTACOLI BUROCRATICI L’ostacolo burocratico si materializza nel dicembre 2015, quando il Comune di Lamezia, a seguito della richiesta di una seconda anticipazione, non solo la nega ma pretende la restituzione della precedente quota, concessa circa un anno prima. Il 31 ottobre 2014, infatti, il dirigente del settore Programmazione e realizzazione opere strategiche aveva accolto la richiesta della Cofer (legata alla «contingente situazione di crisi economica, all’irrigidimento del sistema bancario e ai vantaggi pubblici connessi alla concessione del beneficio») e fatto pervenire alla società il 5% della quota complessiva dell’appalto per accelerare i lavori. La seconda ordinanza del dirigente (quella dello scorso dicembre) è una mazzata per la ditta: le impone di restituire circa 517mila euro all’amministrazione comunale sul nuovo stato di avanzamento dei lavori, questo perché «la gara è stata bandita prima dell’entrata in vigore della legge numero 98 del 2013», il cosiddetto decreto del fare, che ha reso più snelle le concessione delle anticipazioni. È il secondo colpo che arriva in tre mesi dalla burocrazia lametina. Il primo è del settembre 2015: un “no” a una nuova richiesta di anticipazione. Sono due segnali negativi: la Cofer continua a lavorare, ma decide di impugnare l’ordinanza del dirigente, arriva davanti al Tar e – difesa dall’avvocato Alfredo Gualtieri – vince. Il Comune non potrà trattenere i 517mila euro dal prossimo stato di avanzamento dei lavori. Che ancora deve erogare: e adesso i mesi di ritardo sono quasi due. Un altro ostacolo imprevisto per il Palazzetto. Messi insieme, tutti questi paletti costringono a uno slalom complicato.

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