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“Reggio Sud”, una nuova assoluzione in Appello

REGGIO CALABRIA Una nuova assoluzione che si aggiunge a quelle del primo grado, sette pene ridotte e la conferma delle posizioni minori. Nonostante il nuovo materiale probatorio messo a disposizione…

Pubblicato il: 27/02/2016 – 16:31
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“Reggio Sud”, una nuova assoluzione in Appello

REGGIO CALABRIA Una nuova assoluzione che si aggiunge a quelle del primo grado, sette pene ridotte e la conferma delle posizioni minori. Nonostante il nuovo materiale probatorio messo a disposizione dalla pg Adriana Fimiani e dal pm della Dda applicato, Stefano Musolino – che di fronte alla Corte d’appello di Reggio Calabria hanno fatto sfilare anche due nuovi pentiti, Enrico De Rosa e Santo Siclari – i giudici non hanno voluto sovvertire il quadro emerso dalla sentenza “Reggio Sud”, che in passato ha svelato organigramma e affari del clan Ficara.

NESSUN RIBALTAMENTO L’unica posizione ribaltata è quella di Paolo Manti, in precedenza condannato a 12 anni, ma oggi assolto da ogni accusa. Tutte confermate invece le assoluzioni che la pubblica accusa in sede di requisitoria aveva chiesto di ribaltare. Escono assolti anche dal secondo grado, Domenico Ficara e Stefano Sapone, per i quali erano stati chiesti 16 anni di carcere ciascuno per associazione mafiosa, Carmine Salvatore Iacopino, Giuseppe Mento e Francesco Fontana, per i quali erano stati chiesti 5 anni. Parzialmente bocciata dalla Corte è stata anche la richiesta di ridurre a 4 anni e 6 mesi la pena inflitta a Santo Siclari, alla luce del nuovo status di collaboratore di giustizia. Per lui, in primo grado punito con 12 anni, la condanna stabilita dalla Corte sarà di 7 anni di reclusione, alla luce delle attenuanti generiche e non delle condizioni di favore garantite dalla collaborazione.

RIDUZIONI PENA I giudici hanno anche disposto una serie di riduzioni di pena. Passa da diciassette a 12 anni di carcere la condanna inflitta a Pino Ficara, considerato il capo promotore del clan, mentre passa da sedici anni e sei mesi a 13 anni e 6 mesi quella inflitta a Carmelo Riggio. Era stato condannato a tredici anni ma i giudici hanno deciso che dovrà scontare “solo” 10 anni di carcere Benito Mariano Foti, mentre è di 10 anni e 6 mesi, in continuazione con i reati per i quali è già stato condannato, la pena stabilita per Giovanni Zappalà, in precedenza punito con 12 anni e 6 mesi. Nove e 6 mesi dovrà scontare l’ex vicepresidente dell’Acr Messina Vincenzo Principato, in passato condannato a13 anni e 6 mesi, mentre 9 anni, in luogo dei dodici in precedenza rimediati, dovranno scontare Carmelo Latella e Alessandro Fabio Chizzoniti, in precedenza condannati a dodici anni ciascuno. Infine, grazie alla prescrizione di uno dei reati contestati e alla valutazione degli altri in continuazione, passa da otto anni e sei mesi di reclusione più 7500 di multa, a 6 anni più la medesima sanzione pecuniaria, Giovanni Ficara.

LE CONFERME Tutte confermate invece le posizioni di Romano Amato (5 anni di reclusione e duemila euro di multa) Bruno Pizzi (1 anno), Angelo Principato (1 anno), Fortunato Carmelo Billari (3 anni) Consolato Geria (1 anno) Demetrio Geria (1 anno)Francesco Mento, mentre per Fortunato Cilione, in passato condannato a 4 mesi, la Corte ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.

L’INCHIESTA Sfociata in un dibattimento durato oltre un anno, l’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Musolino, ha svelato come il clan Ficara controllasse buona parte della periferia sud di Reggio, da Ravagnese a Bocale, mentre affondava i propri tentacoli finanziari nei più diversi settori, dall’immobiliare a quello creditizio, passando per il mondo dell’edilizia e della logistica. Ma gli interessi del clan non si limitavano a Reggio Calabria. Le indagini hanno svelato infatti la presenza dei Ficara nella provincia di Milano dove – in previsione dell’Expo 2015 – erano state acquisite quote societarie di aziende in difficoltà, tramite la concessione di prestiti erogati da una società finanziaria. Un’esca per imprenditori in difficoltà che avrebbe però spalancato le porte all’ingresso dei Ficara in Lombardia.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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