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«Puntare sull'orticoltura del Pollino»

CASTROVILLARI Nel Parco nazionale del Pollino, nel territorio dei comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo in Provincia di Cosenza, si sta puntando su  un’orticoltura tipica e a basso im…

Pubblicato il: 01/03/2016 – 17:49
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«Puntare sull'orticoltura del Pollino»

CASTROVILLARI Nel Parco nazionale del Pollino, nel territorio dei comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo in Provincia di Cosenza, si sta puntando su  un’orticoltura tipica e a basso impatto ambientale, negli ultimi anni anche grazie all’attività del Centro di divulgazione agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’Arsac di Castrovillari.
Le colture più diffuse sono: fagiolo borlotto ceroso nano e rampicante; fagiolo bianco ceroso rampicante; zucchino; pomodoro, fagiolo poverello bianco.
L’orticoltura è perfettamente inserita in un’area ricca di peculiarità naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche e archeologiche, come il fiume Lao famoso per il rafting, il centro antico di Laino Castello, la grotta del Romito del Paleolitico, i centri urbani di Mormanno e Laino Borgo, i punti di accesso dei sentieri per i percorsi naturalistici del Parco.
«Queste peculiarità – afferma Luigi Gallo dell’Arsac di Castrovillari – attraggono un gran numero di visitatori che trovano in loco i vari operatori specializzati e la cucina tipica. Con una breve indagine svolta abbiamo determinato il reddito lordo per unità di superficie (€/ha), come differenza tra PLV/ha e costi espliciti per ettaro, che, a seconda della coltura varia mediamente da un minimo di cinquemila a un massimo di diecimila euro per ettaro di terreno. Questa alta redditività dei prodotti orticoli del Pollino è legata alla domanda di “ambiente e natura incontaminata” da parte dei consumatori che è sempre più crescente. L’orticoltura estiva, in queste aree, può rappresentare una reale occasione di nuova occupazione per le giovani generazioni in quanto, le tecniche di coltivazioni di queste specie orticole sono semplici, inoltre, è possibile una organizzazione aziendale del lavoro concentrato in 5 mesi all’anno (maggio-settembre). Per questo, la produzione orticola si rivela più allettante, per i giovani, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo».

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