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La gara scade il 16 ma le buste si aprono il giorno prima

CATANZARO È possibile che i termini per presentare un’offerta per un bando scadano il 16 marzo a mezzanotte e che le buste si aprano il giorno prima? Sì, se il bando è emanato, attraverso una proce…

Pubblicato il: 14/03/2016 – 15:32
La gara scade il 16 ma le buste si aprono il giorno prima

CATANZARO È possibile che i termini per presentare un’offerta per un bando scadano il 16 marzo a mezzanotte e che le buste si aprano il giorno prima? Sì, se il bando è emanato, attraverso una procedura di cottimo fiduciario, dalla Regione Calabria. Succede al dipartimento Agricoltura e, in particolare, alla procedura avviata per trovare un’azienda che si occupi di “raccontare” Vinitaly ai calabresi. I servizi di comunicazione valgono 80mila euro. Se ne occuperà una delle cinque aziende invitate a partecipare a una procedura ristretta per la quale la burocrazia pescherà dalle ditte certificate presenti nel Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione. Tutto regolare, se non fosse per l’evidente contraddizione che emerge da due documenti. Il primo illustra i dati generali della procedura. E fissa i termini temporali per presentare l’offerta economia: dalle 10,04 del 7 marzo alla mezzanotte del 16 marzo.

scadenza presentazione

Il secondo documento è l’invito alla presentazione dell’offerta recapitato alle società individuate nella banca dati. Ed evidenzia che «il giorno 15 marzo 2016 si procederà all’apertura dei file pervenuti tramite piattaforma telematica Mepa». Un bel grattacapo: possibile che le buste (virtuali) si aprano un giorno prima della scadenza del termine utile alla presentazione delle offerte? Certo, in Calabria si può.

apertura buste

LA TEMPISTICA SVIZZERA Ma non è tutto. È la tempistica del bando a lasciare perplessi. Partiamo dall’inizio. Il decreto a contrarre per la fornitura viene catalogato nel registro dei decreti dei dirigenti della Regione Calabria il 4 marzo. È in quella data che la Regione decide di indire la procedura di cottimo fiduciario «per l’individuazione di un operatore economico a cui affidare il servizio di comunicazione-animazione relativo alla partecipazione della collettiva regionale alla manifestazione Vinitaly 2016 tramite Mepa». Fino a quel momento, almeno in teoria, nessuno sa cosa stia accadendo, né che la Regione abbia in mente di cercare una società a cui affidare la comunicazione dell’evento. In effetti, il bando si apre il 7 marzo e si chiude il 16 (o il 15, visto che è quello il giorno fissato per l’apertura delle buste). Tempi rapidissimi per concepire un piano di comunicazione di tutto rispetto: la realizzazione di un sito web, duemila brochure su vini e aziende calabresi, campagne pubblicitarie sui mass media regionali e nazionali, una conferenza stampa di presentazione in Calabria, uno speciale televisivo. E poi lo sbarco sui media nazionali, con un’uscita su un quotidiano, uno spot e un’intervista telefonica su un’emittente radiofonica nazionale. E ancora eventi di degustazione, nove convegni da affidare alla conduzione di «almeno un giornalista/opinion leader, blogger di fama nazionale» (con almeno 15 partecipanti nel pubblico) e l’evento “Rosso Calabria” (che «dovrà prevedere la partecipazione di circa 50 persone, compresi i 10 giornalisti, blogger e opinion leader»). Per chiudere gli impegni, anche l’attività di ufficio stampa. Un progettone comunicativo da confezionare nel giro di una settimana, se si vuole partecipare alla selezione.

COMUNICARE VINITALY È la comunicazione il quid in più confezionato dalla Regione per la spedizione delle aziende calabresi a Vinitaly 2016 – la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino. E il Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, è la piattaforma scelta per reperire società capaci e “certificate”. Una piattaforma che, di solito, viene scelta soprattutto per appalti cosiddetti sotto soglia (dal “peso” inferiore a 40mila euro). Lo strumento nasce per garantire trasparenza e concorrenza. E anche il risparmio di un’aliquota di risorse per amministrazioni dalle casse sempre più esangui. La Calabria non fa eccezione. Mepa, però, offre anche una certa riservatezza. Prendiamo il servizio in esame. È un appalto da 80mila euro del quale non troverete traccia né sul sito della Regione, né sul portale del dipartimento Agricoltura (che si occupa di gestire la pratica), né su quello di Unioncamere Calabria. Apparirà soltanto al termine della procedura, quando l’azienda sarà individuata e liquidata. Sempre ammesso che si riesca a risolvere il paradosso di una gara che termina mentre la presentazione delle offerte è ancora in corso.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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