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Occupazione, Calabria unica regione col segno meno

COSENZA «Secondo gli ultimi dati Istat nel 2015 gli occupati nel nostro Paese sono cresciuti di circa 185mila unità, di cui 94mila nel solo Mezzogiorno (58.8% del totale nazionale), 40mila al Centro…

Pubblicato il: 17/03/2016 – 15:35
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Occupazione, Calabria unica regione col segno meno

COSENZA «Secondo gli ultimi dati Istat nel 2015 gli occupati nel nostro Paese sono cresciuti di circa 185mila unità, di cui 94mila nel solo Mezzogiorno (58.8% del totale nazionale), 40mila al Centro (circa il 21.7%) e 52mila circa al Nord (circa il 27.6%). Nel Mezzogiorno, in particolare, a registrare gli incrementi maggiori di occupati sono le tre regioni più popolose, ovvero Sicilia (+30 mila), Puglia (+28 mila) e Campania (+16 mila), mentre l’unica regione che chiude il 2015 con un saldo occupati negativo è stata la Calabria (-7.400)». È quanto si afferma in un comunicato di Unindustria Calabria.
«Rispetto all’andamento occupazionale delle altre regioni del Mezzogiorno – afferma il presidente di Unindustria, Natale Mazzuca – il nostro territorio continua a risentire pesantemente della lunga crisi. Troppi i ritardi accumulati, le disattenzioni registrate. Ma oggi è tempo di guardare avanti, costruire, realizzare. Ci attendiamo importanti risultati nei prossimi mesi, soprattutto in virtù del lavoro fatto recentemente per la fase di programmazione comunitaria, necessaria ad attivare i fondi per il 2014/2020, giudicata eccellente in maniera generalizzata e diffusa, tanto a Bruxelles e Roma che tra gli osservatori economici più attenti, e dopo l’ottima performance che è stata registrata nel rush finale di recupero di spesa rispetto alla passata programmazione, evitando importanti revoche. Siamo in attesa dei primi bandi e con essi dei primi sostegni al sistema produttivo perche’ possa ripartire con slancio, garantendo ricadute all’occupazione».
«Sebbene l’andamento dell’occupazione nel 2015 – prosegue il comunicato di Unindustria – sia nel complesso positivo, nell’ultimo trimestre dell’anno si registra un lieve calo degli occupati: tale decremento è pari al -0,4 % in Italia (ovvero -86mila occupati) e a -0,8% nel Mezzogiorno (-50mila in termini assoluti). Al Sud tale decremento riguarda principalmente Puglia (-42mila), Campania (-36mila) e Sardegna (-13mila) mentre in Sicilia (+27mila) e in Abruzzo (+18mila) e, in misura più contenuta, in Calabria (+2mila) si sono registrati, anche in quest’ultimo trimestre, degli incrementi degli occupati. L’incremento generalizzato dell’occupazione nel 2015, secondo l’Istat, non riguarda tutti i macrosettori economici (Industria, Agricoltura e Servizi): i “servizi” da soli, infatti, assorbono la quasi totalita’ dei nuovi occupati sia nel Mezzogiorno (83,6% dell’incremento totale, ovvero +78.700 in numeri assoluti) che nel resto del Paese (93% dell’incremento totale, ovvero +172.500 in numeri assoluti). Viceversa, a decrescere, al Sud come in Italia nel suo complesso, è l’occupazione nel settore “Industria”, che si riduce rispettivamente di 5.600 e 18mila unità: in entrambi i casi, tuttavia, tale calo riguarda principalmente i lavoratori cosiddetti “indipendenti”, che diminuiscono rispettivamente di 9 mila e 37mila unità. Dai dati emerge, inoltre, che gli occupati in “Agricoltura” crescono principalmente al Sud (21mila su un totale nazionale di 31mila): tale incremento e’ per l’82% al Sud e per il 72% come media nazionale, assorbito da lavoratori dipendenti».

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