Viscomi: «I Comuni devono 300 milioni alla Regione»
REGGIO CALABRIA La seconda commissione Bilancio, presieduta da Giuseppe Aieta, e la Commissione speciale di Vigilanza, presieduta da Giuseppe Ennio Morrone, hanno dedicato la seduta congiunta od…

REGGIO CALABRIA La seconda commissione Bilancio, presieduta da Giuseppe Aieta, e la Commissione speciale di Vigilanza, presieduta da Giuseppe Ennio Morrone, hanno dedicato la seduta congiunta odierna all’esame delle deliberazioni della Corte dei conti inerenti il Bilancio 2015 della Regione, la gestione delle società partecipate e degli enti strumentali, la gestione del patrimonio con riferimento agli anni 2009/2014, la tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015 e le tecniche di quantificazione degli oneri.
«La Corte dei conti – ha detto il vicepresidente della giunta regionale, Antonio Viscomi, audito dalle due Commissioni – ha posto all’attenzione della Regione un’insufficiente comunicazione dei dipartimenti, riscontrando un’asimmetria nei conti dell’ente. La giunta regionale, per questo, ha predisposto un adeguamento riorganizzativo riunendo al dipartimento degli Affari generali anche quelli economici. Inoltre, la Corte ha evidenziato asimmetrie anche in relazione ai costi del personale della Regione a causa del sistema informatico che entro il prossimo mese di giugno saremo in grado di risolvere. L’obiettivo è di più generale portata poiché l’ente ha come obiettivo l’installazione di un sistema informatico che metta in rete tutti gli uffici e i dipartimenti regionali per un maggiore controllo di gestione dei procedimenti e delle spese».
«Sugli enti strumentali e sulle partecipate – ha detto ancora Viscomi – la Corte fa notare che le verifiche di gestione delle società avvengono spesso attraverso l’utilizzazione dei poteri del socio, una questione comunque che sarà definita poiché il prossimo bilancio consolidato della Regione tratterà in sé anche i bilanci degli enti strumentali e delle partecipate».
Viscomi ha inoltre posto in evidenza gli effetti della riforma Madia, «e in particolare quei decreti che riguardano i servizi pubblici locali e le partecipate. Sarà infatti obbligato definire la natura e il perimetro delle società partecipate; il contenimento del numero delle società; un profondo intervento di bonifica degli enti strumentali».
Sul patrimonio della Regione, Viscomi ha ricordato «come a tutt’oggi siano solo otto i dipendenti in servizio nel dipartimento e ciò ha comportato un ritardo ultraquarantennale nella tracciabilità dei beni. È quindi necessario adottare strumenti più efficaci per gestire una mole imponente di immobili che vanno mantenuti e messi a reddito».
In relazione ai costi del personale, Viscomi ha rilevato come «sia ormai ineludibile armonizzare gli emolumenti a Reggio e a Catanzaro. Di fatto, però i costi vanno riducendosi, del 20% per i dirigenti e del 10% sul resto dei dipendenti».
Sulle questioni tributarie, Viscomi ha posto in evidenza «la necessità di attuare un’opera di chiarezza. La Regione è creditrice per oltre 300 milioni di euro, anche se teorici, nei confronti dell’utenza rappresentata in massima parte dai comuni. Agli enti debitori abbiamo proposto un piano di rientro graduale o la compensazione debito/credito, anche a costo di ricorrere alle ingiunzioni. Il debito va onorato e il Bilancio regionale irrobustito». Infine, le spese per le consulenze. «La Corte dei Conti ha dato atto che nel periodo compreso tra il 2009 e il 2015 le spese per consulenza siano diminuite, passando da due milioni a 199 mila euro e sottolineando, quindi, un’oculata gestione».
Viscomi ha anche proposto ai presidenti delle due commissioni il varo di un gruppo ristretto «per rispondere alle obiezioni e ai rilievi posti dalla Corte in maniera puntuale».