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Bando Vinitaly, Unioncamere si chiama fuori

Il presidente di Unioncamere Calabria, Michele Lico, si chiama fuori dall'”affaire” legato alla gestione di un bando da ottantamila euro per comunicare la partecipazione della Regione Calabria alla…

Pubblicato il: 31/03/2016 – 12:18
Bando Vinitaly, Unioncamere si chiama fuori

Il presidente di Unioncamere Calabria, Michele Lico, si chiama fuori dall'”affaire” legato alla gestione di un bando da ottantamila euro per comunicare la partecipazione della Regione Calabria alla edizione 2016 di Vinitaly. Così, mentre ancora si attende che il governatore Mario Oliverio renda pubblico il progetto vincitore e l’azienda prescelta, si appalesa che procedure e tempistica sono state scelte all’interno dello “staff” di Oliverio senza alcun coinvolgimento degli imprenditori, per come invece il governatore si era impegnato a fare incontrandoli il 13 novembre scorso.
Di seguito riportiamo la nota, integrale, diffusa dal presidente di Unioncamere:

«È recentemente apparso su alcuni organi di stampa locali un articolo dal titolo “Chi ha vinto la gara sul Vinitaly?” nel quale pur essendo chiaro ed evidente che l’interrogativo posto viene diretto al presidente della Regione Calabria e al dipartimento Agricoltura, organizzatore dell’evento, al quale si muove l’accusa di aver ricorso a una procedura di gara frettolosa e poco trasparente per l’individuazione di una azienda incaricata della “comunicazione”, Unioncamere Calabria, soltanto indirettamente chiamata in ballo per non aver dato evidenza sul proprio sito istituzionale del bando di gara, intende con la presente sottolineare che dopo oltre 20 anni di sinergia e collaborazione tra la Regione e l’Unione, evidentemente la Regione ha inteso gestire in prima persona l’evento, non coinvolgendo l’Ente che sul territorio regionale rappresenta l’interfaccia diretta con le imprese e che, negli anni, ha sempre dimostrato capacità professionale, imparzialità e trasparenza nella gestione delle manifestazioni fieristiche. Unioncamere non intende entrare minimamente nel merito delle critiche mosse alla Regione ma intende tirarsi fuori dall’organizzazione di un evento per il quale non è stata minimamente interpellata; non poteva dare evidenza al citato bando, né evidentemente a quelli di selezione delle imprese partecipanti o quant’altro, perché solo di riflesso è venuta a conoscenza dell’iniziativa regionale. Unico appunto che ci si sente di muovere è invece sul ritorno a metodi del passato in cui la Regione, invece di svolgere il ruolo di coordinamento e indirizzo politico che le compete, dimostra di voler “gestire” direttamente le iniziative che intende realizzare, con i conseguenti riflessi sull’efficacia ed economicità delle stesse».

Non resta che ringraziare il presidente Lico per il suo importante contributo alla chiarezza e, nel contempo, prendere atto che, come scrive Lico, «dopo oltre 20 anni di sinergia e collaborazione tra la Regione e l’Unione, evidentemente la Regione ha inteso gestire in prima persona l’evento, non coinvolgendo l’Ente che sul territorio regionale rappresenta l’interfaccia diretta con le imprese e che, negli anni, ha sempre dimostrato capacità professionale, imparzialità e trasparenza nella gestione delle manifestazioni fieristiche». Ce ne sarà pure un motivo…

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