Occhiuto riparte dalla bellezza
COSENZA «Cosenza aspira a diventare come Matera, una vera e propria capitale culturale». Mario Occhiuto, nella convention del Citrigno per la sua presentazione ufficiale alla carica di primo cit…

COSENZA «Cosenza aspira a diventare come Matera, una vera e propria capitale culturale». Mario Occhiuto, nella convention del Citrigno per la sua presentazione ufficiale alla carica di primo cittadino, sceglie una delle sue suggestioni preferite, quella della “bellezza”. L’unico, autentico, strumento, a suo dire, capace di trasformare l’antica capitale dei Bruzi «da città a vocazione commerciale in città turistica e culturale, attrattiva ed in grado di portare sviluppo». «Quella bellezza che dalle periferie al centro, dalle opere ai servizi, fino ai sorrisi dei bambini» traghetterà la città «in una nuova fase. D’altronde – ripete Occhiuto – ci stiamo già lavorando, in quattro anni abbiamo fatto quello che molti avversari politici non hanno realizzato in quarant’anni di militanza». Un’idea che espone attraverso una narrazione dei suoi anni di mandato elettorale interrottosi con la sfiducia del 6 febbraio scorso. In sostanza, fa lo storyteller di se stesso e della sua attività amministrativa con una valenza politica più intensa di quanto egli stesso dica ripetutamente: «Non sono un bravo politico e non sono abituato ai comizi». Utilizzando una consecutio temporum a senso unico, con un solo tempo cioè: il futuro.

Il cineteatro situato nel cuore dell’isola pedonale è pieno in ogni ordine di posto e una piccola folla è costretta a rimanere fuori. Ci sono moltissimi aficionados e candidati delle quindici liste che appoggiano l’architetto-sindaco («grazie a tutti i candidati presenti oggi» ribadirà a più riprese), ex assessori della sua passata giunta (Carmine Manna, Carmine Vizza, Luciano Vigna, Massimo Bozzo, Francesco De Cicco, Loredana Pastore, Rosaria Succurro, altri ancora) e consiglieri comunali rimasti a lui vicini come Massimo Commodaro, Francesco Spadafora, Michelangelo Spataro, Giovanni Quintieri, Andrea Falbo. Parterre dei rois con in prima fila un pezzo non trascurabile di nomenclatura politica regionale ma non solo. Jole Santelli, Roberto Occhiuto, Giuseppe Graziano, Fausto Orsomarso, Wanda Ferro, Eva Catizone. Oppure, anche, Piercarlo Chiappetta e Diego Tommasi. Bandierine delle liste civiche, luci stroboscopiche ed un lungo applauso accolgono il suo atteso ingresso in sala. «Una città che ci ha reso orgogliosi» il motto che si legge sul grande schermo alle sue spalle, #iostoconocchiuto l’hashtag di riferimento per una campagna elettorale che si preannuncia più social che mai. «Iniziamo in ritardo, e ce ne scusiamo – spiega una impeccabile ed elegantissima Iole Perito, storica portavoce – perché il nostro sindaco, a differenza di altri, ha finito di rispondere alle domande di molti colleghi giornalisti». Quasi quaranta minuti che trascorrono a contarsi e organizzare le fila fra hostess che cortesemente invitano gli ospiti a salire in galleria e membri dello staff preoccupati che niente e nessuno sia fuori posto. Mario Occhiuto – poco emozionato, profilo minimal – in testa, ce l’ha ben chiara la città che vorrebbe amministrare di nuovo. Un paradigma fatto di punti cardine, quelli su cui ha insistito nella sua esperienza amministrativa: opere, servizi, trasporti («la Regione ha intralciato la Circolare veloce, vogliono fare una metropolitana che non serve»), manutenzione, eventi, progetti.
Ovviamente, nel suo lungo ed articolato intervento intervallato da qualche domanda posta dalla giornalista Perito, la parte più sostanziosa è rappresentata dalle opere. Dalla nuova piazza Bilotti al Mab arricchito di nuove opere d’arte, dal Planetario al restauro del Castello Svevo, il ponte di Calatrava, i Bocs art. Senza dimenticare quelle che, ipoteticamente, potrebbero realizzarsi: il nuovo stadio Marulla (annuncio accolto con fragore), il museo dell’arte e della musica contemporanea nell’area della Mancuso e Ferro, l’area pedonale innanzi il Chiostro di San Domenico, il progetto per rivitalizzare Vaglio Lise con polizia municipale e mercato ortofrutticolo. Il nuovo ospedale dell’Annunziata da realizzare sul vecchio sito: «L’idea di posizionarlo a Vaglio Lise non spetta alla Regione, forse dovevano realizzare a tutti i costi lo studio di fattibilità».

Insomma, un fiume in piena che con difficoltà i membri dello staff riescono a contenere per rispettare i tempi mentre Occhiuto commenta slide e immagini sul grande schermo. Poco trasporto verso i firmatari della sfiducia che lo hanno defenestrato (bollati asetticamente come «traditori»), mentre gustosissima si è rivelata l’incursione, un tempo si sarebbe definita situazionista, dell’ultimo candidato a sindaco in ordine temporale Vincenzo Iaconianni, detto Guru, per la lista satirica di Hettaruzzo Hebdo che si intrufola in sala e va farsi un selfie coll’ex sindaco prima leggermente contrariato e poi accondiscendente. Appello finale al voto («Anche io sono innamorato di Cosenza, e se veramente la amiamo crediamo nel futuro»), altro selfie con numeroso pubblico alle spalle, sipario fra strette di mano. E siamo solo all’inizio.
e. t.