L’imponente manifestazione pubblica del 19 marzo e le 24.467 firme di cittadini lametini raccolte sotto la petizione per una diversa e migliore sanità lametina richiedono un nuovo e forte impegno delle Istituzioni per superare le condizioni che hanno prodotto le attuali criticità.
Il decreto 18/2010 del Commissario ad acta del tempo ha assegnato alla nostra sanità e al nostro comprensorio il ruolo di “Spoke”, senza porsi il problema che i due “Hub” di Catanzaro, in cui si concentrano tutte le eccellenze del territorio, essendo a distanza di meno di un’ora di percorrenza, attraggono inevitabilmente l’utenza di tutto l’ambito lametino. Una scelta, questa, che sebbene di norma non avrebbe potuto nemmeno essere assunta, è stata poi confermata anche dall’attuale commissario nei decreti n. 9/2015 e 30/2016.
Lo sviluppo dell’area centrale della Calabria (o area dell’Istmo) non deve essere mai affrontato in modo frazionato, neanche (e forse soprattutto) nella sanità. Anzi, è proprio dalla programmazione sanitaria che deve venire il primo segnale del ruolo trainante di sviluppo integrato, equilibrato e coordinato, non solo di quest’area, ma dell’intera Regione, che tutte le istituzioni vogliono concordemente affidare all’area Catanzaro – Lamezia e di cui Lei per primo ha parlato in un recente convegno a Lamezia.
Tutto questo in sanità si traduce, innanzitutto, nel superamento della destinazione di spoke per l’ospedale lametino, destinazione che in questi anni non ha prodotto alcuna utilità, ma solo danni per i malati lametini, catanzaresi e calabresi.
Con le mobilitazioni sopra richiamate la città e tutto il comprensorio lametino hanno inteso chiedere che la Regione intervenga elaborando un progetto di sanità per l’area centrale della Calabria che riguardi tutta l’area dell’Istmo, che tenga conto delle caratteristiche di Lamezia, dei suoi collegamenti stradali, autostradali, aerei e della sua baricentricità, e rivaluti una splendida struttura ospedaliera oggi ampiamente sottoutilizzata.
Hanno anche chiesto l’intervento della Regione perché le decisioni di programmazione delle reti ospedaliere siano precedute da approfondite e valide scelte tecniche e che, quindi, vengano nominate le commissioni previste nello stesso decreto commissariale 9/2015 per fare in modo che la programmazione ospedaliera avvenga in maniera omogenea e nel rispetto del decreto 70/2015, per come impongono gli stessi compiti assegnati alla struttura commissariale.
Tutte richieste arrogantemente disattese dal commissario Scura che invece prefigura un progressivo smantellamento di fatto del nostro presidio ospedaliero. Tanto da costringere il direttore generale dell’Asp di Catanzaro a proporre un Atto aziendale che, in aperto dissenso dalle linee guida dettate dal decreto commissariale 30/2016, giustamente mantiene nell’ospedale di Lamezia i reparti di Servizio trasfusionale, Laboratorio analisi, Microbiologia e Virologia, Malattie infettive, mettendo plasticamente in evidenza, con l’eccezionalità di questa sua scelta, le carenze di una struttura commissariale che va emanando decreti non eseguibili.
Per questo ci rivolgiamo a Lei, presidente Oliverio, affinché assicuri che i documenti di programmazione sanitaria e, quindi, anche gli elaborati tecnici delle commissioni da nominare, siano portati alla attenzione delle istituzioni locali e dei territori e, nel nostro caso, di tutte le amministrazioni comunali del comprensorio lametino, dei sindaci e, in particolare, di quello di Lamezia, che ha ricevuto dalle citate manifestazioni popolari uno specifico mandato a cui non intende assolutamente sottrarsi.
E ci rivolgiamo a Lei signor Presidente anche per chiederLe due specifici interventi della Regione: la delimitazione delle aree dei bacini d’utenza sanitaria e la rivisitazione del decreto 58 del 2014 sulla riorganizzazione dei servizi trasfusionali, che è rimasto inapplicato, perché inapplicabile ed in contrasto con il decreto ministeriale 70 del 2015, e di cui, tuttavia, la struttura commissariale continua a farsi schermo nei suoi decreti commissariali come scelta effettuata dalla Regione.
La popolazione lametina, come quella di tutta la Regione è stanca di un commissariamento che ha finora peggiorato la qualità delle prestazioni sanitarie, aggravando la mobilità passiva e i costi del servizio. Ed è stanca di questa struttura commissariale che emana disposizioni che appaiono ingiustificate, di parte e fortemente penalizzanti per il nostro territorio.
Le chiediamo quindi, signor presidente, un incontro per portare alla Sua attenzione le pressanti richieste popolari, che sono, prima di tutto, quella del rafforzamento dell’attuale ospedale con la nomina dei primari, che mancano da troppi anni in tutte le specialità più importanti, e l’adeguamento del personale medico e paramedico.
Dal punto di vista della programmazione sanitaria regionale i lametini chiedono, invece, l’inserimento dell’ospedale nella programmazione ospedaliera unica che si va configurando nella zona catanzarese dell’area dell’Istmo, attraverso l’eliminazione di strutture doppie e triple, che non hanno ragioni d’esistere, e un’equa distribuzione di strutture, funzioni ed eccellenze, anche fra quelle che oggi sono mancanti, quale l’Hub della rete regionale Politrauma, di cui ancora oggi la nostra Regione è priva, per una decisione dell’attuale struttura commissariale che lo colloca “fuori regione”, sebbene siano tuttora disponibili oltre 13,5 milioni di euro finalizzati a destinare a tale funzione l’Ospedale di Lamezia.
In attesa, quindi, di poterLa al più presto incontrare con delegazione composta anche dai rappresentanti dei sindaci dei distretti socio-sanitari del Lametino e del Reventino e del Coordinamento costituitosi a difesa della sanità lametina, Le invio i più cordiali saluti.
*sindaco di Lamezia Terme
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