Patto per Reggio, ecco le risorse e le aree d'intervento
REGGIO CALABRIA Mettere a sistema peculiarità e ricchezze del territorio. A questo serviranno i 133 milioni previsti dal Patto per Reggio Calabria Città metropolitana. Per il sindaco Giuseppe Falcoma…

REGGIO CALABRIA Mettere a sistema peculiarità e ricchezze del territorio. A questo serviranno i 133 milioni previsti dal Patto per Reggio Calabria Città metropolitana. Per il sindaco Giuseppe Falcomatà è il momento di snocciolare cifre e progetti. In conferenza stampa a Palazzo San Giorgio, affiancato dal consigliere delegato Riccardo Mauro e dal dirigente comunale Manuel Pulella, il primo cittadino ha illustrato i contenuti dell’accordo siglato sabato scorso con la presidenza del Consiglio dei ministri. Risorse suddivise in 5 aree di intervento per un numero complessivo di 97 Comuni. Alla città di Reggio Calabria andranno oltre 77 milioni di euro, ai comuni della Piana di Gioia Tauro (“città degli Ulivi”) quasi 14,5 milioni, alle amministrazioni dell’area dello Stretto oltre 12,1 milioni, ai Comuni dell’area Grecanica 13,8 milioni di euro mentre nella Locride arriveranno circa 15,2 milioni di euro.
BENZINA PER CORRERE La solenne coreografia che ha accompagnato la firma del Patto per Reggio Calabria, avvenuta a margine dell’inaugurazione del MarRc sotto lo sguardo dei Bronzi di Riace, simboleggia quella che per il sindaco Falcomatà appare come «l’occasione» di rilancio del territorio. «Abbiamo la possibilità di ridisegnare quella che sarà la Città metropolitana da qui al 2020. Disponiamo da oggi di una dote importante che ci offre dignità». Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione europea e con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, mettendo a sistema le risorse disponibili. Nello specifico i fondi destinati al Patto sono così ripartiti: 51.256.000 euro per le infrastrutture, 18.976.233 euro per l’ambiente, 6.949.000 euro per lo sviluppo economico, 6.895.000 euro per scuola, università e lavoro, 48.147.766 euro per turismo e cultura, 776.000 euro per sicurezza e cultura della legalità. «Si tratta di risorse che avranno significative ricadute e benefici anche per l’ occupazione. Non solo opere infrastrutturali ma interventi che richiedono di essere gestiti nel tempo», ha sottolineato il dirigente Manuel Pulella tra coloro che, da un’apposita task force, affiancheranno le amministrazioni locali affinchè siano rispettati i tempi e le modalità di attuazione “stringenti”.
PERCORSO CONDIVISO Il consigliere delegato alla Città metropolitana Riccardo Mauro non trattiene l’emozione nel sottolineare la portata del traguardo raggiunto con la sigla del Patto. «Si tratta di progetti non calati dall’alto ma concertati con il territorio. Questo è un momento storico per la nostra comunità che può concretamente valorizzare la propria vocazione turistica e culturale anche grazie allo sblocco di 410 milioni di euro per opere già finanziate». Decine di incontri con i sindaci della Città metropolitana sono serviti ad individuare una strategia che fosse la più ampiamente condivisa. «Non è stato escluso nessuno – sottolinea il sindaco Falcomatà – non hanno preso parte al percorso solo quelli che non hanno presentato alcun progetto». 79 comuni su 97 hanno, infatti, risposto positivamente inviando delle proposte.
Il MOMENTO DELLE RESPONSABILITÀ Si apre una fase, individuate le risorse e definita la programmazione, in cui la capacità amministrativa di ognuno sarà determinante per lo sviluppo del territorio. Azzerato ogni alibi. «Da oggi abbiamo un obiettivo vero – spiega Falcomatà – dobbiamo spendere. Saremo monitorati giorno per giorno, opera per opera, e se non siamo bravi a concludere gli interventi nei tempi previsti perdiamo un’occasione irripetibile». L’iter si conclude, infatti, nel 2020. Un vincolo che può trasformarsi in un’opportunità per acquisire la fiducia da parte del governo centrale: «Si procede con la rendicontazione. Più siamo bravi ad anticipare le scadenze più da Roma si apriranno i rubinetti. Se noi non rispettiamo le scadenze invece non ci saranno rimodulazioni che tengano per salvare i progetti».
ROOF GARDEN I vari interventi previsti in tutto il comprensorio della Città metropolitana verranno dettagliatamente illustrati nel corso di un evento organizzato di concerto con la Regione. Ma tra quelli che il sindaco ha voluto preventivamente presentare, perché simbolo della riqualificazione territoriale che si vuole perseguire con queste risorse, è l’acquisizione del Roof Garden. «Abbiamo inserito nel Patto la ristrutturazione di un edificio che rappresenta un vulnus per la nostra comunità. L’esproprio è solo una delle ipotesi messe in campo – spiega colui che da qui a un mese assumerà la guida della Città metropolitana – ma l’idea è quella di realizzare una estensione del polo museale per andare a costituire una “porta d’ingresso alla città” che si ispiri alla cultura e alla bellezza. Immaginiamo di realizzare un museo di arte moderna o un museo intitolato a Gianni Versace. Vogliamo creare un simbolo non solo recuperare una parte degradata».
Manuela Foti
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