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Caso Agenas, ecco perché diffido Fatarella

Nell’accordo siglato da Loiero con il governo, relativo al Piano di rientro, il supporto di Agenas era a titolo gratuito e non vi era alcuna specifica convenzione. Lo stesso dicasi per tutta la durat…

Pubblicato il: 09/05/2016 – 9:56
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Nell’accordo siglato da Loiero con il governo, relativo al Piano di rientro, il supporto di Agenas era a titolo gratuito e non vi era alcuna specifica convenzione. Lo stesso dicasi per tutta la durata del periodo Scopelliti, laddove Agenas ha continuato a rapportarsi con la struttura commissariale attraverso il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute. Nel novembre 2014 il generale Luciano Pezzi (con il quale mi scuso se accosto il suo nome e la sua funzione a una vicenda tipica degli attuali proconsoli romani) chiese una prosecuzione della collaborazione con Agenas interrottasi per mancanza del commissario ad acta, durata cinque mesi. Agenas si dichiarò disponibile ma pretese la sottoscrizione di una convenzione specifica e, stavolta, in termini onerosi per la Regione.
Il generale Pezzi, figura commissariale lontana anni luce dalle attuali, rispose testualmente, fra l’altro: «Come è noto la giunta della Regione Calabria è attualmente in regime di prorogatio per cui non è nelle condizioni di assumere impegni economici», e ancora: «Ove la nuova giunta ritenga di aderire alla nuova impostazione dei rapporti economici con Agenas…», con ciò significando che spettava unicamente alla giunta e non al commissario ad acta decidere sulla proposta di convenzione.
Oggi, invece, il commissario Scura si è autonominato “Regione” e ha spostato la sede della stessa a Palazzo Alemanni. Comunque ha risolto il problema dei costi della politica in quanto la giunta regionale, intesa come Regione (anche il consiglio regionale, ingegnere?) può andare tranquillamente a casa essendo sostituita dal re Scura e dal vicere Urbani residenti a Palazzo Alemanni.
Ma c’è di più nella convenzione di Scura. Intanto nel Dca 46 Scura invoca a sostegno della necessità della convenzione “le difficoltà del dipartimento Tutela della salute a fornire adeguato supporto alla struttura commissariale in conseguenza dell’attuale processo di riorganizzazione in atto all’interno del Dipartimento stesso” mentre la Struttura commissariale, che non ha alcuna difficoltà, all’articolo 6 dello schema di convenzione non fa nemmeno capire il costo della convenzione attestandola, in numero, a E. 200.000,00 e, a lettere, in “euro cinquantamila/00” quale ottimo esempio di attività ben organizzata e qualificata.
Ancora, Scura pretende:
• che “la Regione, nello svolgimento delle attività della presente convenzione, deve garantire presso i suoi Uffici la presenza di professionisti in possesso di capacità e competenze tecnico-scientifiche che consentano l’implementazione e l’attuazione delle proposte, procedure e modelli organizzativi individuati ed indicati dall’ Agenzia” (art 4 comma 4) Ma cari Oliverio e Fatarella fino ad oggi al Dipartimento della salute ci sono nani e ballerine, con tutto il rispetto per i nani e le ballerine?
• “La Regione, nel caso intenda adottare provvedimenti il cui contenuto si discosti dai documenti elaborati dall’Agenzia, si impegna a darne tempestiva e motivata comunicazione all’Agenzia medesima” (art. 4 comma 6). Cari Oliverio e Fatarella che ci sta a fare il Dipartimento con i suoi costi se non può esercitare il proprio diritto/dovere istituzionale dovendo prima chiedere il permesso ad Agenas?
• la nomina specifica di una funzionaria a coordinatore scientifico e referente (art. 5 comma 2). Premesso che il supporto è meramente tecnico e non vi è nulla di scientifico, in un posto mediamente civile il referente di Agenas avrebbe dovuto essere il dirigente generale del Dipartimento (come avvenuto dal 2010 al 2014) o un dirigente competente in delega. Infatti una precedente bozza di schema di convenzione assegnava tale referenza alla dott.ssa Rosalba Barone, dirigente di Settore. Oggi al re e vicere non sta più bene nemmeno un dirigente e spunta un funzionario con competenze giuridiche. Quindi la riorganizzazione del SSR è sovrintesa da un ingegnere, un dottore commercialista ed un funzionario laureato in giurisprudenza. Benissimo!
• la collaborazione di Agenas diventa, fantagiuridicamente, un “progetto” art. 9;
• al dirigente generale del Dipartimento i proconsoli, con il Dca 46, assegnano il ruolo di silente ufficiale pagatore laddove decretano di “demandare a successivo atto del dirigente generale del dipartimento Tutela della salute p.t. l’assunzione del relativo impegno di spesa, a carico del Fsr, dovuto all’Agenas a titolo di corrispettivo, nonché alla successiva liquidazione delle competenze, ai sensi e con le modalità definite nell’articolo 6 dello schema di convenzione, allegato al presente atto;
• in ultimo, la sottoscrizione riporta la figura del “commissario ad acta” e non “Regione Calabria” come nella bozza di schema precedente.
Evidenziato l’ennesimo enorme abuso di potere dei proconsoli romani, prendo atto della profonda scorrettezza istituzionale di Agenas che non ha mai inteso coinvolgere la Regione Calabria preferendo accordarsi con altri ma pretendendo i soldi dalla Regione Calabria, quella vera e non quella che sta nella mente dei proconsoli romani. Se questa è la competenza giuridica e istituzionale dubito moltissimo che potrà tornare utile all’attuazione del piano di rientro. Non dubito, però, che “pecunia non olet”.
Ovviamente è solo un caso che il sub Urbani sia, contemporaneamente, revisore del collegio sindacale di Agenas. D’altronde, in questo Paese se non hai un conflittone di interessi non puoi ottenere alcun incarico.
In conclusione, diffido il dirigente generale, Fatarella, ad assumere qualunque atto relativo a impegno di spesa a fronte di una convenzione sottoscritta da soggetto non legittimato. In caso contrario esporrò la vicenda alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti.

*Segretario aziendale Ao di Reggio Calabria e consigliere nazionale Anaao-Assomed

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