CATANZARO «Ma Gratteri c’è? Lo hai visto, ha parlato?». «Macché, è circondato dalla scorta, dai giornalisti. Sei riuscita a fare una foto?». L’aula della corte d’Assise di Catanzaro è piena di gente. Ci sono i magistrati della Procura di Catanzaro e non solo, i giudici della corte d’Appello, rappresentanti dell’ordine degli avvocati, il prefetto del capoluogo, notabili di vario ordine e grado e poi gente comune che si affaccia alla porta e sussurra: «Ma oggi si deve insediare Nicola Gratteri?». L’attesa per il nuovo Procuratore della Repubblica di Catanzaro è tanta. Il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, che nei mesi scorsi ha ricoperto il ruolo di Procuratore facente funzioni e che conosce Nicola Gratteri da 30 anni, lo accoglie con parole di stima – «Vogliamo approfittare della tua capacità di coinvolgimento e di entusiasmare il lavoro” – ma non lesina una provocazione: «Noi tutti ci aspettiamo molto da te. Contiamo che tu riesca a rafforzare gli organici, a incrementare anche il numero del personale di polizia giudiziaria. Lavorando in condizioni difficili abbiamo dato tanto. Basti pensare che la Procura di Catanzaro, solo di fascicoli su indagati noti, conta 1200 procedimenti». L’organico è sguarnito e insufficiente. Lo sottolinea Bombardieri e lo ribadisce anche il procuratore generale Raffaele Mazzotta. Ma non solo. Grande attesa c’è anche per il trasferimento degli uffici di procura nei locali del vecchio ospedale militare. Su questo tema il nuovo procuratore dimostra già di essere preparato e agguerrito. Anche perché l’aumento auspicato dell’organico viaggia sullo stesso binario della necessità di una sede adeguata e più ampia.
«L’apertura della nuova sede della Procura della Repubblica a Catanzaro nei locali del vecchio ospedale militare – dice Gratteri – ha un solo problema, un problema locale: su parte dell’immobile ricadono degli usi civici. E su questa materia deve decidere un giudice della corte d’Appello. Io voglio conoscere questo collega. Cerchiamo di essere coerenti ciascuno per il nostro ruolo. Da parte del governo c’è la volontà di dare inizio ai lavori a luglio. Ci sono già mesi da parte 10 milioni di euro per i lavori. Il problema parte da Catanzaro». Mette subito i puntini sulle “i” il nuovo Procuratore. In un’aula di corte d’Assise gremita, parla con le idee già chiare su quello che è il distretto che si appresta a guidare. Le maniche sono rimboccate, Gratteri parla svelto e deciso: «Sarò breve – premette – qui c’è un processo che deve iniziare e siamo già in ritardo sulla tabella di marcia». Un ringraziamento va al vescovo di Catanzaro: «Devo ringraziare il vescovo perché oggi è stato un sacrificio per lui essere qui ma la sua presenza sfata la leggenda, nata dopo la pubblicazione del libro Acqua Santissima, che io sarei contro la Chiesa». Poi un pensiero sul problema, prospettato da più parti, della carenza di organico: «Ogni volta che vado a Roma vado al Ministero, incontro Forciniti del Csm. Si sta mercanteggiando sui numeri ma questo aumento di organico ci sarà».
E per quanto riguarda gli usi civici che bloccano la realizzazione della nuova sede della Procura nei locali dell’ospedale militare, Gratteri, tra il serio e il faceto, avverte: «Io, se questa situazione non si sblocca chiederò la realizzazione di un nuovo palazzo di giustizia a Germaneto, tra l’Università e la Cittadella regionale, vi avverto».
E senza troppi manierismi Gratteri racconta: «È stato Massimo Forciniti il primo a propormi per Catanzaro. Io sapevo da febbraio che sarei venuto a fare il Procuratore a Catanzaro».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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