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Il Wwf calabrese contro gli insetticidi

BELMONTE La tutela dell’ambiente richiede dedizione e fatica, paragonabili, per il concomitante Giro d’Italia, allo sforzo di una tappa in salita ricompensato solo se la prestazione è adeguata e di q…

Pubblicato il: 23/05/2016 – 8:56
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Il Wwf calabrese contro gli insetticidi

BELMONTE La tutela dell’ambiente richiede dedizione e fatica, paragonabili, per il concomitante Giro d’Italia, allo sforzo di una tappa in salita ricompensato solo se la prestazione è adeguata e di qualità. Risulta appropriato utilizzare una metafora sportiva per riferirsi al risultato positivo registrato al convegno svoltosi presso il Ceam di Belmonte Calabro sul tema “Gli effetti dei neonicotinoidi sugli habitat naturali”.
L’evento, coordinato dal responsabile del Ceam Franco Falsetti, con una introduzione tematica da parte del presidente del Wwf Oa “Calabria Citra” Giuseppe Rogato, si è caratterizzato per gli interventi qualificati delle tante relatrici presenti: Federica Barbieri, biologa nutrizionista dell’Università di Firenze; Cinzia Benincasa, ricercatrice presso il Crea-oli di Rende; Simona Curatola, presidente dell’Oa Wwf Catanzaro; Barbara Suriano, coordinatrice del programma Ceam.
Particolarmente gradita, inoltre, la partecipazione alla manifestazione, contribuendone alla riuscita, di una piccola schiera di rappresentanti istituzionali dal “basso” come il sindaco di Belmonte Calabro, Francesco Bruno, il presidente regionale della Coldiretti Pietro Molinaro, Alfonso Lorelli del comitato “Natale De Grazia di Amantea e Mario Rogato presidente della Cooperativa Castagne di Fagnano Catsello.
In estrema sintesi, il grido d’allarme lanciato dai partecipanti alla discussione si è focalizzato sui neonicotinoidi, gli insetticidi più diffusi a livello mondiale, prodotti dalle potentissime multinazionali dell’agrofarma, che si rivelano essere sostanze dagli effetti devastanti per gli ecosistemi ambientali. I diserbanti vengono inoltre utilizzati anche per la manutenzione stradale e nelle pertinenze urbane con la contaminazione persistente anche dei corpi idrici. Sono a rischio le nostre specificità agroalimentari, la biodiversità e anche la sicurezza sanitaria.
Unica nota stonata dell’evento la mancata presenza dei rappresentanti istituzionali della Regione Calabria. Volendo restare nel campo delle metafore ciclistiche bisognerebbe assegnare simbolicamente, proprio a loro, la “maglia nera”, poiché in un primo momento avevano dato la loro disponibilità di massima ed alla fine invece, forse per “impegni sopravvenuti”, hanno dato “forfait”.
Un’occasione mancata, in pratica, per confrontarsi in merito alle eventuali proposte politiche sulla nuova Pac e poter magari contribuire alle scelte programmatiche, dalla postazione di disinteressati esperti, se non al bene comune, della materia.

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