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La moglie di Principe: «L’arresto è stato più doloroso dell’agguato»

COSENZA «L’arresto di Sandro ci ha procurato più dolore dell’attentato di 12 anni fa. Aspettiamo adesso solo che venga fatta giustizia e finisca finalmente questo incubo». A dirlo, ha riferito in u…

Pubblicato il: 24/05/2016 – 19:39
La moglie di Principe: «L’arresto è stato più doloroso dell’agguato»

COSENZA «L’arresto di Sandro ci ha procurato più dolore dell’attentato di 12 anni fa. Aspettiamo adesso solo che venga fatta giustizia e finisca finalmente questo incubo». A dirlo, ha riferito in una nota il leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli, è stata la moglie di Sandro Principe «che ho chiamato al telefono per far sentire, forte, ancora una volta, la mia vicinanza e la mia amicizia all’uomo e al politico, da due mesi ingiustamente privato della libertà, con un’accusa tanto grave quanto assurda e surreale per chi conosce la storia e la cultura di Principe che sono esattamente agli antipodi della cultura mafiosa». Il riferimento è all’agguato nel quale Principe fu ferito al volto da un ex bancario Sergio Staino, che gli sparò un colpo di pistola, poco prima dell’inizio della cerimonia d’inaugurazione della chiesa di San Carlo Borromeo, quando il politico era sindaco di Rende. Attualmente Principe è ai domiciliari per l’inchiesta “Sistema Rende”. «Non potendolo né incontrare, né parlargli al telefono – ha aggiunto Corbelli – ho voluto, esattamente due mesi dopo il suo incredibile arresto, ribadirgli, con la telefonata alla moglie, la mia stima e il mio impegno a continuare a lottare per quella che considero una doverosa battaglia di giustizia e di civiltà, che porto avanti nel rispetto dell’operato della magistratura e coerentemente con la mia lunga storia garantista». Corbelli ha poi parlato del «perdurante e ignobile silenzio del Pd, dei suoi big nazionali, tanti pseudo garantisti che continuano a venire in processione in Calabria, a Cosenza, per sostenere il candidato sindaco e non spendono una sola parola di solidarietà per il loro compagno di partito, Principe. Dal Pd mi sarei aspettato che avesse fatto le barricate per difendere Principe, politico di assoluta onestà, di indiscusse capacità e grande cultura. Così come mi sarei aspettato, dopo il mio appello pubblico, una risposta dal nuovo procuratore di Catanzaro, che sino ad oggi non c’è stata».

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