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Caso Carpentieri, Nesci chiede gli atti di nomina

REGGIO CALABRIA Lo scorso 26 maggio, mediante nota apposita ho chiesto al ricevente collegio sindacale, con riferimento alla delibera 344 del 2016, gli atti relativi all’esame dell’atto da parte del…

Pubblicato il: 04/06/2016 – 13:18
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Caso Carpentieri, Nesci chiede gli atti di nomina

REGGIO CALABRIA Lo scorso 26 maggio, mediante nota apposita ho chiesto al ricevente collegio sindacale, con riferimento alla delibera 344 del 2016, gli atti relativi all’esame dell’atto da parte del medesimo collegio. Nel sollecitare pronta, doverosa risposta a riguardo, rappresento d’aver formalmente esposto alla Procura della Repubblica di competenza i fatti relativi alla nomina di cui si tratta; per la quale, peraltro, ho appreso che con recente deliberazione del Direttore generale dell’Ao di Reggio Calabria, n. 423/2016, è stato perfino richiesto un parere pro veritate al prof. avv. Antonio Saitta, rispetto all’interpretazione da dare all’art. 17, comma 3, della L. 124/2015. Nonostante l’asserita – nella deliberazione – mancanza di chiarezza del contenuto normativo della predetta disposizione, come noto il ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione ha sul punto fornito spiegazioni adamantine; nella fattispecie con propria circolare, n. 4/2015.
Rammento che si è proceduto con strumentale ricorso a parere pro veritate in altre situazioni di chiarezza oggettiva della norma; ad esempio per la vicenda della nomina del dott. Santo Gioffrè al vertice dell’Asp di Reggio Calabria e per quella della permanenza del dottor Giuseppe Scopelliti nell’ufficio di commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, una volta decaduto dalla carica di governatore della Calabria.
Nei citati casi si è utilizzata la ricordata prassi – di legittimità manifestamente infondata, anche per l’esistenza di uffici legali nelle varie amministrazioni pubbliche – per non affrontare la questione nel modo in cui l’affronterebbe ogni struttura pubblica di qualsivoglia Paese dell’Ue.
Come parlamentare della Repubblica non consentirò il ricorso, a spese dei contribuenti, a pareri pro veritate i cui costi dovrebbero invece gravare sulle persone dei direttori generali delle amministrazioni pubbliche, qualora gli stessi non avessero piena contezza delle norme di legge e volessero richiedere approfondimenti all’esterno.

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