CATANZARO «La Regione ha impugnato il Decreto 46, decreto che prevedeva apposita convenzione con Agenas; oggi i Commissari Scura e Urbani approvano un nuovo decreto in autotutela. Il ricorso all’autotutela sancisce in modo esplicito l’abuso messo in atto». È quanto ha dichiarato il delegato del Presidente Oliverio in materia sanitaria Franco Pacenza in relazione al nuovo decreto Agenas. «La Regione – ribadisce Pacenza con una nota dell’ufficio stampa regionale – mantiene integralmente le osservazioni fatte in occasione dell’approvazione del decreto 46, che il decreto odierno rafforza e rende ancora più esplicito. I commissari Scura e Urbani dovrebbero prendere atto una volta per sempre che non sono la Regione, ma che il loro mandato è esclusivamente vincolato ai 16 punti indicati nella Delibera del Consiglio dei Ministri». Per Pacenza «non siamo alla fase preliminare del Piano di Rientro e quindi non c’è bisogno di convenzioni né con l’Agenas né tantomeno con università o altri istituti di ricerca. Siamo invece, per come deliberato dallo stesso Consiglio dei Ministri e per come affermato dalla stessa Ministra Lorenzin, in una coda del Piano di Rientro ormai in vigore da sette lunghi anni e bisogna quindi operare per completare nel più breve tempo possibile gli obiettivi a loro assegnati». Secondo il delegato alla Sanità, «Agenas, in quanto agenzia nazionale, strumento di supporto alle Regioni ha svolto lodevolmente il suo lavoro di accompagnamento al Piano di Rientro della Calabria sino al 2014. La stessa Agenas per ragioni di istituto continua a svolgere un lavoro di monitoraggio su tutte le Regioni in piano di rientro. Quanto alle attività previste nella ipotesi di convenzione, sono tutte attività svolte e di cui il commissariato ha fatto vanto». Ed è duro Pacenza nel sottolineare «a volte si assumono iniziative tese a perpetuare sine die l’istituto commissariale. Come dire : i commissari promuovono loro stessi e in questa opera attivano relazioni e poteri che non rispondono ai poteri democratici calabresi. Riproporremo- conclude-, anche a fronte di questo nuovo decreto, all’Agenas, oggi diretto da un presidente facente funzioni che ha poteri solo di ordinaria amministrazione, le nostre contrarietà ad una ipotesi di convenzione onerosa a carico del fondo sanitario regionale, mentre siamo pronti a rafforzare nelle ordinarie competenze dell’Agenas relazioni feconde per accelerare il superamento del Piano di Rientro e la cessazione dell’istituto commissariale»
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