Contrordine compagni… rifletteremo un altro giorno. Proprio così, senza alcun atto ufficiale e senza alcun comunicato la direzione regionale del Pd calabrese convocata per il due di luglio, al fine, ci era stato spiegato, di «avviare una riflessione sul voto amministrativo» viene rinviata. A quando? Non lo sa nessuno, probabilmente nemmeno il segretario regionale Ernesto Magorno, il quale conferma di avere per il confronto politico e l’analisi del voto la stessa simpatia che i delfini hanno per le spadare.
Intanto la vita continua, l’orchestrina diretta da Magorno suona lieve e il Titanic va a fondo. E si badi bene, affonda senza aver mai sbattuto contro un fatale iceberg, bensì per avere imbarcato acqua dagli oblò che marinai, passeggeri e imbucati continuano a smontare ogni giorno che passa.
Il consiglio regionale discute beatamente della centrale a carbone di Saline Joniche: quarta legislatura inzuccherata da falso ambientalismo mentre l’unica ciminiera che svetta resta quella della Liquichimica, ricettacolo di veleni esente da qualsivoglia ipotesi di bonifica. C’era da varare la legge di riordino dei consorzi ma il governato(re) Mario Oliverio ha posto il veto e gli intrepidi abitanti di Palazzo Campanella hanno risposto “obbedisco”. Così a legiferare ci pensano solo quelli del Movimento 5stelle che hanno cominciato con la raccolta delle firme (quelle vere) per la legge regionale d’iniziativa popolare sulla sanità.
Di politica discutono nel centrodestra, la loro assemblea per il primo luglio è confermata: Mara Carfagna, Wanda Ferro, Jole Santelli, Antonio Caridi, Altero Matteoli, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti si ritroveranno a Vibo Valentia per chiamare a raccolta il centrodestra perchè «uniti si vince». Nel Pd succede esattamente il contrario. Proprio per questo il governato(re) sta mettendo mano al terzo rimpasto di giunta: c’è qualche assessore che funziona… occorre prendere provvedimenti. Sarà una svolta con il ritorno in campo, pardon in giunta, di Carletto Guccione e di Enzo Ciconte. Sono stati prosciolti da Rimborsopoli? Nient’affato ma, come spiega con l’assoluzione plenaria del direttore generale Frank Benedetto, il governato(re) non ritiene che i magistrati calabresi meritino tanta considerazione, per cui non è disposto ad attendere che si adeguino assolvendo a loro volta e va avanti per la sua strada.
Chi cederà il posto a Guccione e a Ciconte, chi lascerà la giunta “tecnica” per riconsentire alla politica di prendersi i suoi spazi? Sul punto non ci sono ancora certezze. O meglio ve ne è solo una: resterà saldamente al suo posto l’assessore al Lavoro Federica Roccisano. Su questo la Roccisano, che ha ben operato ed è sicuramente meritevole, ha avuto ampie rassicurazioni nel corso dell’incontro tenutosi nel suo ufficio nella mattinata di martedì con Nicola Adamo e Piero Citrigno.
Non dovrebbe entrare in giunta, invece, la “dama bianca”: perché mai esporla ancora di più quando ha la possibilità di dettare delibere, presenziare a incontri, presiedere tavoli tecnici, governare conferenze stampa con tanto di pagelle ai giornalisti (presenti o assenti che siano) senza comparire in alcun organico della Regione Calabria?
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