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"Pugliese" al collasso, i sindacati proclamano lo sciopero

CATANZARO All’ospedale Pugliese di Catanzaro il diritto alla salute «è messo seriamente in discussione». È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, che hanno proclamato una prima gio…

Pubblicato il: 29/06/2016 – 11:12
"Pugliese" al collasso, i sindacati proclamano lo sciopero

CATANZARO All’ospedale Pugliese di Catanzaro il diritto alla salute «è messo seriamente in discussione». È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, che hanno proclamato una prima giornata di sciopero. Nella lettera firmata dai segretari Talarico (Cgil), Tallarico (Cisl) e Maltese (Uil), e inviata, tra gli altri, al governatore Oliverio, al prefetto di Catanzaro, al sindaco Abramo e al commissario alla Sanità Scura, i sindacati lanciano «un preoccupatissimo allarme sulla ormai cronica carenza di personale».
L’ospedale è costretto a subire «continue azioni di indebolimento nella sua dotazione organica, continuando a trovarsi in una situazione di sempre crescente difficoltà che compromette seriamente il mantenimento degli standard di qualità e i livelli essenziali di assistenza. Il problema della carenza del personale infermieristico, medico, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia e laboratorio, ostetriche nonché personale amministrativo, ben noto alla direzione dell’Azienda, al dipartimento regionale alla Salute, alla giunta regionale e a tutti coloro che hanno competenza per porre soluzione a tale gravissima precarietà, non può essere portato all’estremo: ancorché è di tutta evidenza che nei casi di malasanità il primo a essere indicato come caprio espiatorio è il risicato e personale in servizio, facile bersaglio della irresponsabilità della dirigenza e della cittadinanza che legittimamente chiede servizi efficienti».
«I carichi di lavoro – continuano le sigle dei lavoratori – sono al limite del collasso, e ad oggi si dimostra del tutto insufficiente il grande spirito di abnegazione, di sacrificio e di attaccamento al dovere del personale che continua a subire turni fisicamente insopportabili e massacranti. A ciò si deve aggiungere che i ripetuti turni di lavoro, sopra descritti, creano inevitabilmente ripercussioni sulla qualità delle prestazioni fornite a causa dello stress psico-fisico accumulato. Non viene rispettato il giusto orario di lavoro per come previsto dalla legge 161 del 2014 che impone alle Aziende di garantire almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro a ogni dipendente e il giorno di riposo settimanale. Quotidiane e innumerevoli sono le giuste proteste dei cittadini per le interminabili liste d’attesa per interventi chirurgici, visite specialistiche ed esami diagnostici che registrano appuntamenti anche dopo vari mesi, come anche si registra che le varie prestazioni di pronto soccorso possono essere effettuate dopo estenuanti attese che possono arrivare anche a dieci ore, di tal che è praticamente chiuso l’accesso ai codici bianchi. In queste condizioni aumenta l’emigrazione sanitaria fuori Regione per essere curati in tempi ragionevoli, con ulteriore aggravio sulla spesa sanitaria regionale. L’assistenza e i servizi non possono andare in vacanza; invece si profila per il periodo estivo la riduzione di molti servizi, prestazioni e disponibilità di posti letto proprio in un periodo di forte aumento della richiesta di servizi dovuta all’aumento dei residenti e dei turisti».
«L’integrazione tra l’ospedale Pugliese Ciaccio e il Policlinico universitario Mater Domini – concludono Cgil, Cisl e Uil – non viene realizzata, o comunque allo stato non si è a conoscenza di atti in tal senso, con grave danno alla creazione di una struttura che potrebbe garantire livelli migliori e più efficienti alla sanità dell’intera Regione».

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