CATANZARO Sono dei semisconosciuti, e questa è già una novità nel Pd calabrese da sempre stretto nella morsa dei suoi immarcescibili colonnelli, immuni tanto al necessario ricambio generazionale quanto capaci di sopravvivere alla rottamazione renziana. Ora Magorno, che del premier è epigono convinto e fedele, ha puntato su di loro, affinché lo aiutino a rigenerare il partito che, dopo il trionfo di Oliverio alle regionali del 2014, dalle urne ha ricavato solo umiliazioni (Cosenza, Crotone, Lamezia etc.). La prima segreteria del Pd magorniano schiera 5 uomini “del fare” (in realtà ci sono tre donne): sganciati dalle correnti quanto basta, impegnati nel sociale, competenti e con alle spalle un ricco patrimonio professionale maturato lontano dai circoli della politica. Si mormora tanto in queste ore. Per la prima volta – osservano diversi dirigenti dem – Magorno ha mantenuto la parola: Anna Maria Cardamone, Maria Pirrone, Giulia Veltri, Carmelo Basile e Gianluigi Greco sono davvero “autonomi”. Non hanno padrini/pupari che ne orientino le scelte, insomma. È di per sé un grande risultato.
LA SINDACA Forse l’unico nome davvero noto è quello del primo cittadino di Decollatura (al secondo mandato). Anna Maria Cardamone militante lo è stata sempre, ma senza rigidi intruppamenti di sorta. Era una delle “sindache coraggio” assieme a Maria Carmela Lanzetta (Monasterace), Elisabetta Tripodi (Rosarno) e Carolina Girasole (Isola Capo Rizzuto). Vicina all’ex assessore regionale e ora senatrice Doris Lo Moro, è certo più in sintonia con le idee di Marco Minniti e di Magorno piuttosto che con quelle di Oliverio e della vecchia guardia di estrazione Pci. È l’unica della segreteria che fa politica attiva, se così può essere definito l’impegno di un primo cittadino.
(Anna Maria Cardamone)
POLITICA? AGRICOLTURA C’entra poco con la politica il profilo di Maria Pirrone. È presidente nazionale dell’Agia, l’associazione giovani della Cia-Confederazione italiana agricoltori, dal 2014. Originaria di Civita, in provincia di Cosenza, 38 anni, è laureata in Agraria e guida un’azienda “multifunzionale” a vocazione cerealicola e zootecnica con agriturismo annesso. Uno dei primi commenti dopo la sua elezione al vertice Cia è arrivato dalla deputata Enza Bruno Bossio («sicura che Maria Pirrone saprà svolgere il suo nuovo e prestigioso incarico di rappresentante nazionale di oltre 24mila giovani imprenditori agricoli nel migliore dei modi»), ma probabilmente si tratta solo delle classiche e asettiche “felicitazioni” di rito che seguono nomine più o meno importanti.
(Maria Pirrone)
IL PROFESSORE Se Oliverio ha puntato, per la sua giunta, su 7 tecnici, a Magorno di professore ne basta solo uno. È Gianlugi Greco, docente Unical (dipartimento Matematica) e coordinatore della Ricerca del presidio della Qualità. Basta passare in rassegna i nomi dei suoi corsi per avere la certezza della futura incomunicabilità con l’establishment del partito. Può uno abituato a teorizzare i “linguaggi formali e compilatori” avere rapporti simbiotici (e poco trasparenti) con i professionisti della politica di stampo Pd? Difficile.
Nel giugno 2014 Greco ha anche vinto il “Kurt Goedel research prize”, il più importante premio internazionale attribuito a giovani ricercatori che si sono distinti nelle aree della logica e dell’informatica. Il che fortifica le considerazioni di prima.
(Gianluigi Greco)
L’IMPRENDITORE Di tutt’altro segno il profilo di Carmelo Basile. Imprenditore con la passione per la politica, è amministratore unico della Cooperativa Fattoria della Piana, azienda che ha fatto della sostenibilità ambientale il suo marchio. Di recente è stato premiato da Piero Nigrelli (direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma) proprio per la sua capacità di puntare sulle nuove tecnologie per creare una modello imprenditoriale di successo.
(Carmelo Basile)
LA GIORNALISTA La terza donna del team è la giornalista Giulia Veltri. Figlia d’arte (il padre Filippo è stato caporedattore dell’Ansa calabrese e inviato de L’Unità), lavora per il Quotidiano del Sud. Scrittrice, attenta osservatrice delle dinamiche sociali regionali, è sposata con Giovanni Merlo, anche lui giornalista ed ex componente dell’ufficio stampa della Regione ai tempi di Agazio Loiero e Giuseppe Scopelliti.
(Giulia Veltri)
LA SFIDA Volti nuovi per una sfida nuova. Magorno, dopo un rodaggio durato quasi due anni, sembra voler fare sul serio. Prima l’assemblea regionale del partito, che non si riuniva dal 2014, pochi giorni dopo la segreteria al completo. L’obiettivo è chiaro: tacitare i (tanti) oppositori interni e ricostruire un Pd vincente. Il banco di prova è, ora più che mai, Catanzaro. Magorno arriverà all’appuntamento in condizioni migliori rispetto a quelle sperimentate a Cosenza. Quando, in vista delle comunali poi vinte da Occhiuto, aveva provato a imporre Ferdinando Aiello al vertice del partito cittadino, era andato a sbattere con un muro. Ora è diverso: il commissario della Federazione provinciale è lui. E sempre lui sceglierà il coordinatore della città con cui verranno stilate le liste che si opporranno allo strapotere di Sergio Abramo e al suo desiderio di riconferma. Il riscatto vero del renziano Ernesto passa dal capoluogo. E dalla capacità di incidere della sua (anomala) segreteria.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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