Referendum, il Pd avvia la campagna per il Sì
LAMEZIA TERME È ufficialmente partita la campagna referendaria del Pd Calabria, con una iniziativa in corso a Lamezia Terme. Presenti il sottosegretario Marco Minniti, il governatore Mario Olive…

LAMEZIA TERME È ufficialmente partita la campagna referendaria del Pd Calabria, con una iniziativa in corso a Lamezia Terme. Presenti il sottosegretario Marco Minniti, il governatore Mario Oliverio, il deputato Demetrio Battaglia e il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno che ha aperto i lavori sottolineando l’importanza del Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre e il fatto che «uniti col Sì realizzeremo il cambiamento».
«C’è – ha detto ancora Magorno – una straordinaria partecipazione di sindaci, di dirigenti, di consiglieri regionali, di uomini e di donne del Pd, ma anche tanta altra energia: dal professore Crisci, ai rappresentanti delle associazioni di categoria, al mondo del lavoro. Mi pare che siamo partiti bene, in linea con lo straordinario successo che ha ottenuto ieri sera il presidente Renzi nel corso della trasmissione de La7 dove, mi pare, abbia dimostrato agli italiani tecnicamente perché bisogna votare Sì».
«Credo – ha aggiunto Magorno – che ci sono ragioni profonde che devono partire dal Mezzogiorno: il Sì significa il cambiamento radicale di questo nostro Paese e per il Mezzogiorno e per la Calabria c’è bisogno di un cambiamento radicale. Oggi da Lamezia Terme partiamo con un Pd unito, forte, con Mario Oliverio, Marco Minniti, Demetrio Battaglia, tanti parlamentari, consiglieri regionali, il corpo vivo del partito, i sindaci che sono pronti a fare questa battaglia insieme a noi».
MINNITI: NON È CONGRESSO PD «In Calabria scende il campo il Sì e scende il campo con forza e argomentazioni, sapendo che in questa partita bisogna tenere insieme due elementi che saranno fondamentali in questa battaglia: il ruolo del Pd e il voto popolare che non può essere considerato come un qualcosa che non serve a nulla. Per questo poi non lamentiamoci che nessuno va a votare. E se nessuno va a votare è un problema per la sinistra e non per la destra». Questo il commento di Minniti.
«Per la sinistra – ha aggiunto – le riforme istituzionali sono un punto ineludibile e la sinistra ci ha messo sempre la faccia. Perché se la riforma di allora della Bicamerale non era un attentato alla democrazia, lo è la riforma di oggi? Dopo venti anni io vorrei vedere le riforme in questo Paese e noi su questo non stiamo facendo il congresso di un partito. Si tratta di un tema che riguarda la vita del Paese. I principi della prima parte della Costituzione sono intangibili. Siamo di fronte a un passaggio cruciale: il 4 dicembre non si gioca il futuro di una persona, ma quello di un Paese. Ho sempre pensato al Pd come ad un partito di cambiamento. Nel mondo oggi c’è il rischio di un’ondata populista e l’antidoto per il populismo è il riformismo e se si fanno le riforme il populismo viene sconfitto. Questi sono i primi rudimenti di storia delle dottrine politiche. Stiamo attenti a non prendere i modelli degli altri quando sono in crisi. Di questa storia che poi si farà la riforma sono pieni i libri di storia, sono piene le cronache dei giornali e, consentitemi, sono piene le mie tasche. Questo non è un referendum su una persona o sul governo, e Renzi ha fatto bene a chiarirlo. A livello mondiale c’è una eclissi di leadership riformista e un partito come il Pd che ha una leadership giovane e riformista, con cui discute anche aspramente, se lo tenga stretto».
«Nella riforma – ha concluso Minniti – ora la parola trasparenza è nella Costituzione ed è il segno del cambiamento. Oggi è un eccellente inizio: il Sì è in campo e dobbiamo farlo diventare una partita dei calabresi perché in questo progetto di riforma è chiaro che se ne avvantaggia l’Italia che non può essere ripiegata sulle alchimie costituzionali».
OLIVERIO: CI SARANNO GRANDI VANTAGGI «Il Mezzogiorno e la Calabria avranno grandi vantaggi da questa riforma». Lo comunica una nota il presidente Oliverio intervenendo alla manifestazione organizzata dalla segreteria regionale del Pd a Lamezia Terme per lanciare la campagna referendaria in vista dell’appuntamento del 4 dicembre prossimo. «Questo non è il congresso del Pd e non può essere un referendum pro o contro Renzi. Il problema, invece, è quello di entrare nel merito della questione su cui sono chiamati ad esprimersi gli italiani, che è il superamento del bicameralismo perfetto – spiega Oliverio -Anche chi è schierato sul fronte del No, deve riconoscere che superare questo punto è necessario oltre che datata. Siamo giunti al 2016. Ci sono state in questi anni diverse discussioni ed iniziative nate e poi fallite. Ora, finalmente, siamo arrivati ad un punto fermo».
«Il referendum costituzionale rappresenta un passaggio decisivo per il futuro del nostro Paese, non ci saranno più regioni di serie A e di serie B. La Calabria ha la possibilità di diventerà come il Veneto e la Lombardia e, per questo, dalla nostra regione e dall’intero Mezzogiorno dovrà partire una forte spinta a votare Sì alla riforma. Noi dobbiamo avere la capacità, attraverso una riflessione pacata e capillare, di sollecitare quanta più gente possibile a votare Sì, coinvolgendo larghi strati della società calabrese, andando oltre i partiti e gli schieramenti, allargando il fronte e facendo in modo che i comitati che sorgono nei comuni possano essere rappresentativi di una larga partecipazione di espressioni, culture, sensibilità ed esperienze presenti nella nostra società». «Per quanto mi riguarda – ha concluso- non lesinerò forze ed energie, perché avverto che questo è un passaggio decisivo per la crescita del nostro Paese e della nostra regione».