Sgarbi vuole (già) lasciare Cosenza
COSENZA Novanta giorni. Tanto è durata l’esperienza da assessore comunale a Cosenza, con delega al Centro storico e alla tutela del patrimonio, del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Nominato a fine giu…

COSENZA Novanta giorni. Tanto è durata l’esperienza da assessore comunale a Cosenza, con delega al Centro storico e alla tutela del patrimonio, del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Nominato a fine giugno dal sindaco forzista Mario Occhiuto, Sgarbi ha deciso di mollare la presa: «Non avendo ancora avuto – spiega Sgarbi – gli strumenti per agire, rimetterò il mandato di assessore nella mani del sindaco».
In questo lasso di tempo Sgarbi non ha mancato di far discutere. Nelle ultime settimane aveva lanciato l’idea di indire un referendum per fare esprimere le persone sull’idea di indicare Cosenza come capoluogo regionale.
L’ultima uscita degna di nota, a fine agosto, dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia. Ai microfoni del Tg5, il critico d’arte ha fatto un’analisi della situazione. «Io come assessore di Cosenza – disse – ho deciso di mettere in sicurezza il più bel centro storico del Meridione, e non vorrei che un giorno fosse completamente cancellato da un terremoto». E aggiunse: «Per cui si parta da un campione in Italia e si faccia capire che occorrono metodi precisi di prevenzione. Per la ricostruzione occorre seguire quelle linee guida che sono i progetti con cui sono stati fatti i monumenti. Si può ricostruire ma è chiaro che è molto meglio prevenire. Occorrerà partire e io voglio partire da Cosenza visto che è una città meravigliosa». Evidentemente, ha già cambiato idea.
OCCHIUTO: «NESSUN COMMIATO» Ma Occhiuto non ci pensa proprio a “salutare” l’assessore. In una nota diffusa nel primo pomeriggio smorza le dichiarazioni del critico d’arte. «Per il Centro storico stiamo lavorando molto bene su progetti di lungo respiro e continueremo a farlo insieme. Il contributo dell’assessore Vittorio Sgarbi è importante in questa fase, e può essere determinante per il Centro storico in una prospettiva di concreto rilancio». Nessun commiato, dunque, tra il sindaco e il suo delegato alla parte antica di Cosenza. Mario Occhiuto tiene a precisare alcuni passaggi in merito alle dichiarazioni sui social network delle dimissioni paventate dal critico d’arte. «In virtù di questa premessa sulla nostra collaborazione – aggiunge il primo cittadino – invito Sgarbi a restare in giunta. Certo, se qualcuno pensa che il ruolo che intendevo per il professor Sgarbi potesse essere quello di occuparsi delle buche e della rottura delle reti fognarie nel centro storico, ha sbagliato i termini del confronto. Lo ribadisco: Vittorio Sgarbi sta lavorando efficacemente su progetti lungimiranti sui quali realmente e concretamente potrà esserci una prospettiva di valorizzazione e di rilancio del nostro Centro storico. Colgo l’occasione – conclude Occhiuto – per ringraziarlo dell’ottimo lavoro che sta svolgendo in termini di idee e di programmazione oltre che di promozione».
GUCCIONE: «SCOPERTO IL BLUFF DI OCCHIUTO» La prima reazione alle dimissioni annunciate da Sgarbi arrivano dall’opposizione. È Carlo Guccione, candidato a sindaco per la Grande Cosenza, a commentare: «L’intenzione di Sgarbi di dimettersi da assessore di Cosenza, perché gli è stato impedito di avere gli strumenti per intervenire sul centro storico, smaschera il bluff di Mario Occhiuto sulla città vecchia». Guccione torna così su uno dei fronti polemici “caldi”, quello sulla non corrispondenza degli annunci del sindaco al suo effettivo impegno. Specialmente sulle aree più difficili della città. Prime tra tutte, il centro storico e le periferie.