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Centro storico di Cosenza, gli edifici insicuri saranno abbattuti

COSENZA Cosenza deve diventare una città turistica e in questo progetto il centro storico ha una funzione centrale. Ne è convinto il sindaco Mario Occhiuto che venerdì mattina, nei locali della Cas…

Pubblicato il: 21/10/2016 – 11:26
Centro storico di Cosenza, gli edifici insicuri saranno abbattuti

COSENZA Cosenza deve diventare una città turistica e in questo progetto il centro storico ha una funzione centrale. Ne è convinto il sindaco Mario Occhiuto che venerdì mattina, nei locali della Casa delle Culture su corso Telesio, ha organizzato una conferenza stampa per fare il punto – con i giornalisti e con i cittadini – sugli interventi realizzati nella città vecchia. Il primo cittadino, affiancato dal neo capo di gabinetto Antonio Molinari e dalla portavoce Iole Perito, è accompagnato da diversi assessori comunali che si sono spesi in questi anni per il centro storico come Rosaria Succurro. Il loro obiettivo è quello di avviare «anche questa seconda consiliatura sulla base di una collaborazione fattiva con i cittadini». Il confronto è importante ed è per questo che Occhiuto ha, prima di tutto, reso noto che la giunta comunale ha approvato una delibera per la demolizione di alcuni edifici privati nel centro storico che sono molto pericolosi e non più recuperabili. Ma Occhiuto – da sindaco prima e da architetto poi – ha voluto illustrare in sintesi gli interventi già realizzati nel centro storico e soprattutto i progetti futuri.

QUELLO CHE È STATO GIÀ FATTO «In questi anni – ha detto il primo cittadino – abbiamo lavorato molto sul centro storico. Ed è per questo che anche i cittadini devono fare la loro parte. Il nostro centro storico ha delle criticità anche perché è collocato su una collina, quindi ci sono questioni legate all’accessibilità. Poi c’è un problema strutturale perché gli edifici sono realizzati con materiale povero. Da qui derivano problemi relativi al riscaldamento degli edifici, all’elettricità. Allora dobbiamo capire come intervenire».

LA MESSA IN SICUREZZA DELLE OPERE PUBBLICHE «Per prima cosa – ha spiegato Occhiuto – ci siamo occupati della messa in sicurezza degli immobili pubblici. In particolare mi riferisco ai lavori di recupero del Castello Svevo. Adesso sono in corso quelli nel rione di Santa Lucia perché non dimentichiamo che la messa in sicurezza consente di poter usufruire pienamente del bene pubblico. Ma sono i cittadini che devono fare la loro parte e c’è bisogno di una collaborazione diffusa. Io ho obbligato i privati a mettere in sicurezza i loro immobili. Tutti dobbiamo impegnarci».

«IL CENTRO STORICO HA BISOGNO DI INCENTIVI» Il sindaco, che è nato nel centro storico, ha elencato le cose fatte e quelle che farà: «Oltre a mettere in sicurezza gli edifici, abbiamo pensato alla ristrutturazione di beni di valore storico come San Domenico e presto ci occuperemo della chiesa. Abbiamo anche usato bandi pubblici per realizzare attività culturali e artistiche, come il Lungo Fiume, e sono stati messi in atto interventi per dare input e sostegno ai commercianti. Servono gli incentivi». Il primo cittadino ha fatto riferimento al progetto di portare l’università nel centro storico che consentirebbe uno sviluppo economico notevole e farebbe rivivere quei borghi dal momento che i privati potrebbero ristrutturare le loro case e affittarle agli studenti. Ma ogni azione deve essere mirata e avere un risultato ben preciso.
«Adesso – ha aggiunto – si parla di spostare l’ospedale ma la città è come un corpo umano: se sposti dei pezzi non funziona bene. Ovviamente non possiamo pensare di risolvere il problema del centro storico in poco tempo. Ci sono molti edifici a rischio».

CHE COSA SI PUÒ FARE «Siamo già intervenuti su tante cose – ha sottolineato più volte Mario Occhiuto – come la messa in sicurezza degli edifici pubblici, lo spazzamento manuale che è solo nel centro storico, e la raccolta differenziata. Abbiamo bonificato i fiumi. Ma dopo anni di degrado solo questo non basta. Dobbiamo intervenire sulla proprietà privata. Cosenza potrebbe diventare una città turistica. Questo è il nostro obiettivo che però non si può raggiungere in un anno solo. Il centro storico è stupendo ma come in altre città d’Italia, come Lecce e non solo. Quindi, il turista per visitare il centro storico di Cosenza deve trovare quel qualcosa in più. Dobbiamo aumentare il valore immobiliare e questo si può fare aumentando le presenze. C’è un percorso comune condiviso nel quale pensare a che cosa fare. Le procedure per intervenire con i privati sono complesse. E il Comune deve anticipare le somme. Faremo una ordinanza di demolizione per quegli edifici che sono pericolosi e per i quali non è possibile più la messa in sicurezza. In passato abbiamo fatto una richiesta di stato di emergenza ma non abbiamo avuto nessuna risposta dal governo».

APPELLO AI CITTADINI Il sindaco si è voluto rivolgere direttamente ai residenti del centro storico e a tutti i cittadini: «Dovete darci una mano sui servizi. Abbiamo visto che ci sono edifici occupati abusivamente dagli immigrati e voi dovete segnalarci queste situazioni. Segnalateci se ci sono abbandoni e se ci sono situazioni di insicurezza urbana. Ma intervenite pure per far capire a queste persone che è necessario, ad esempio, non lasciare i rifiuti in strada. Sto firmando un accordo con la Regione Calabria per collegare con una funicolare la zona dei box art al Castello. Nell’accordo con la Regione sono previsti anche il finanziamento per demolire l’ex hotel Jolly e le risorse per realizzare il Museo di Alarico. Dal 10 dicembre arriveranno alcuni americani per creare un documentario su Alarico ma vogliono trovare un simbolo e per questo sto aspettando la firma del ministro Franceschini per una statua che deve essere portata qui. Le cose da fare sono tante e non sempre la competenza è soltanto del Comune, ma è facile prendersela con noi».
Le priorità di Mario Occhiuto saranno logistica e valorizzazione del territorio: «Questo è il futuro e noi stiamo lavorando con politiche attive per sconfiggere il degrado che non è solo del centro storico di Cosenza ma di altre città italiane perché causato dall’espandersi della città».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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