MILANO Fabrizio Corona, nell’interrogatorio seguito al suo arresto, si dà del cretino e dice che ha «solo» evaso le tasse. È quasi un monologo disperato, quello riportato dal Corriere.it. È il 13 ottobre, tre giorni dopo l’arresto Corona e i suoi avvocati Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa puntano a persuadere il gip Paolo Guidi che erano solo frutto di lavoro compulsivo il milione e 768.850 euro sequestrati nel controsoffitto a casa di Francesca Persi, i due milioni depositati sul conto della Atena, società formalmente della madre e del fratello di Corona, e gli altri 900mila in contanti portati in Austria. Ma il gip, prima, il tribunale della libertà, poi, confermeranno il carcere. Corona avrebbe usato dei prestanome per occultare i propri guadagni. E i suoi guai hanno sempre a che fare con il denaro. Dice di aver guadagnato un pacco di soldi una volta uscito dal carcere. E nella storia entra anche Giuseppe Sculli, ex calciatore di serie A, nipote del Tiradrittu, boss di ‘ndrangheta. È una lite con Sculli a inizio agosto a preoccupare Corona. Il racconto è nei verbali dell’interrogatorio. «Vado in palestra e mi trovo Sculli. (…) Non siamo mai stati amici, siamo stati conoscenti perché lui frequentava l’ambiente. “So che giri con tanti contanti” e mi chiede dei soldi in contanti. E io gli dico “ma perché li stai chiedendo a me?”, “Ma perché so che ce li hai, fammi questo favore”, però me lo ha detto in tono… capito? Simpatico». Corona fa denuncia alla Polizia. Giorni dopo, un altro incontro finisce in litigio. Sculli, che è incensurato, ora è indagato per tentata estorsione. Il suo legale, l’avvocato Michele Iudica, dichiara che era iscritto a quella palestra e che l’alterco riguardava questioni su un’abitazione. Saranno le indagini a chiarirlo.
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