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Job center, 11 condanne per i pusher cosentini

CATANZARO Condanne pesanti per i pusher cosentini imputati nel processo scaturito dall’operazione “Job center”, portata a termine dalla Dda catanzarese nel settembre del 2015. Il gup distrettuale d…

Pubblicato il: 10/12/2016 – 10:45
Job center, 11 condanne per i pusher cosentini

CATANZARO Condanne pesanti per i pusher cosentini imputati nel processo scaturito dall’operazione “Job center”, portata a termine dalla Dda catanzarese nel settembre del 2015. Il gup distrettuale di Catanzaro ha condannato tutti gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato infliggendo circa 90 anni di carcere in totale.
La pena più pesante, 13 anni e 4 mesi, è stata comminata a Celestino Abbruzzese; 10 anni ad Anna Palmieri; 8 anni e 10 mesi a Marco Paura; 8 anni e 8 mesi a Gianluca Esposito Fortunato; 7 anni e 8 mesi ad Amos Zicaro; 8 anni a Giovanni Aloise; 5 anni e 1 mese a Giuseppina Perri; 10 anni e 8 mesi a Francesco Noblea; 8 anni e 10 mesi a Vincenzo Rose; 6 anni e 10 mesi a Francesco Mazzei; 2 anni a Candido Perri.

L’INCHIESTA Gli Abbruzzese sono i «signori della droga» nel Cosentino. Così gli inquirenti hanno definito il ruolo della cosca nell’ambito dell’operazione “Job center”, condotta in collaborazione tra la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza. Gli agenti della squadra mobile hanno eseguito, lo scorso settembre, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattordici persone accusate di avere fatto parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti e collegata al clan degli zingari. La droga sarebbe arrivata dalla Sibaritide e tutto sarebbe stato diretto dagli Abbruzzese. Si tratta di un’indagine che è iniziata nel 2014. Nel corso dell’attività investigativa sono state sequestrate armi e droga. Dalle indagini è emerso come a capo del gruppo ci fossero Celestino Abbruzzese e Anna Palmieri, ritenuti la “mente” dell’organizzazione, e Marco Paura ed Ester Mollo che rappresentavano il “braccio”, ovvero «il motore organizzativo e operativo del gruppo».
Emblematica un’intercettazione, captata dagli inquirenti, dalla quale emerge l’importanza delle donne. Celestino Abbruzzese – è scritto nel provvedimento firmato dai magistrati della Dda e della Procura di Cosenza – si reca a casa di Paura per acquisire notizie precise su un recente controllo nel quale è incappato Giovanni Aloise (un altro degli arrestati) con conseguente sequestro della droga fornitagli da Paura stesso (circa cinque grammi). Paura e Abbruzzese quantificano i debiti che sia i sodali dell’organizzazione che alcuni clienti hanno contratto nei confronti del sodalizio.

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