Catanzaro, un'opera di Altrove tra i migliori 20 murales al mondo
CATANZARO Verde, rosso, blu, arancione. Colori accesi quelli scelti da Gola Hundun per il suo murales sulla parete della palestra della Scuola elementare Aldisio di Catanzaro. Colori di vita, dedicat…

CATANZARO Verde, rosso, blu, arancione. Colori accesi quelli scelti da Gola Hundun per il suo murales sulla parete della palestra della Scuola elementare Aldisio di Catanzaro. Colori di vita, dedicati a don Pino Puglisi a cui la vita, invece, è stata strappata via dalla criminalità. Un prete, don Pino, che negli anni 90 tolse dalla strada bambini e ragazzi per non lasciarli preda delle famiglie mafiose.
L’opera d’arte, “Risveglio” è stata selezionata da WideWalls e GQ come uno dei 20 migliori murales al mondo. Un riconoscimento prezioso e importante, che certifica il lavoro di ricerca artistica e di rivalutazione del territorio, svolto da ormai tre anni dal progetto Altrove nel capoluogo calabro.
«Per questo ci teniamo a ringraziare chi ci ha dato la possibilità di lasciare un’opera ai quei bambini che rappresentano il futuro della città, e soprattutto chi si è sporcato le mani per portare a termine questa impresa».
Un progetto che ha preso vita nel 2014 con l’obiettivo di rieducare al concetto di bellezza, in contesti urbani trascurati e rassegnati al degrado estetico e sociale. Promuove la ricerca d’avanguardia all’interno dell’arte urbana contemporanea, con la convinzione che soltanto azioni azzardate possono portare ad una reale crescita culturale. Si fa street art con grande tenacia a Catanzaro. E così, tutto ciò che sembrava invisibile fino a poco tempo prima, riprende a essere ammirato dagli occhi distratti da cose che sembrano scorrere inesorabili e invece sono morte per davvero. Cose vuote, quando basta una pennellata e un valido messaggio da urlare al cielo per riempirle. Per ridargli anima e bellezza. Vita.
Nell’opera è rappresentato il momento del risveglio dal letargo che avvolge tutto, anche le piante. Nel suo buongiorno, tutto il verde prende la forma di un cerchio, simbolo della ciclicità della vita. Al centro, si scorge la figura di un cervo, possente, che secondo la cultura arcaica è il simbolo della rinascita, dell’eterno ritorno.
Non un centimetro “morto” sulla parete della scuola catanzarese: il colore è esploso e pulsa, pieno di vita già da tempo.
Carmen Baffi
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