Caso Piraino, la replica: «Task force illegittima e costosa»
Egregio direttore, in riferimento all’articolo “Oliverio, nuovo scontro con Scura: rinominato il manager cacciato”, pubblicato in data 26 gennaio 2017 su Il Corriere della Calabria da lei diretto, ne…

Egregio direttore, in riferimento all’articolo “Oliverio, nuovo scontro con Scura: rinominato il manager cacciato”, pubblicato in data 26 gennaio 2017 su Il Corriere della Calabria da lei diretto, nella mia qualità di difensore e procuratore del dott. Pasquale Giorgio Piraino, mi preme precisare quanto segue. In disparte della suggestione già contenuta nel titolo dell’articolo (“rinominato il manager cacciato”), in linea con le esigenze di una testata giornalistica, devo informarla che, avverso decreto numero 111 del 28 ottobre 2016, a firma della diade commissariale, il dott. Piraino ha proposto ricorso al Tar Calabria lamentando innumerevoli vizi di legittimità sui quali non mi soffermo giacché annoierebbero, oltremodo, i suoi lettori. Al contrario, vorrei porre l’attenzione – conoscendo il suo spirito critico, la passione e l’amore per la verità che contraddistingue il suo giornale – sull’aspetto più dolente della questione, dal punto di vista giornalistico e dell’opinione pubblica, ovvero che un commissario governativo, nell’esercizio del potere sostitutivo, cesellato nell’articolo 120 della Carta costituzionale, eserciti e pretenda di esercitare il suo mandato con una “task force” composta da soggetti estranei all’amministrazione sostituita. In altri termini, il commissario ad acta deve utilizzare, nell’esercizio della funzione, il personale dell’ente oggetto di sostituzione oppure no? E, in caso di risposta negativa – che lo scrivente non condivide, sulla base della disciplina vigente e della copiosa giurisprudenza in materia – può ricorrere a una “task force” della quale, sempre in punto di norma, non v’è traccia in nessuna disposizione vigente nel nostro ordinamento?
Infine, ove possa ricorrere alla task force – in un Paese in cui anche l’Anac esercita un potere para-legislativo senza che alcuno abbia, in tal senso, modificato la Costituzione repubblicana – è legittimo o meno che essa sia composta da personale esterno all’ente e che, parimenti, venga pagata dai cittadini calabresi? La invito, sul punto, a verificare i costi di tale task force per il bilancio regionale calabrese e per le tasche dei cittadini. Non spetta a me stabilire la legittimità degli atti in esame – lo farà il Tribunale amministrativo regionale adito – ma mi pare che la funzione organizzativa della Regione Calabria non sia oggetto di commissariamento, salvo che il commissario sia divenuto un sovrano a nostra insaputa, un po’ come Napoleone Bonaparte, nel 1805, allorquando, autoproclamandosi Re d’Italia, disse: “Dio me l’ha data e guai a chi me la toglie!”. Certo della sua disponibilità nella pubblicazione di queste poche e doverose battute, Le invio cordiali ed affettuosi saluti.
Avvocato Valerio Zicaro