CATANZARO Le schermaglie legali attorno alla gara per il servizio di ristorazione nell’Azienda ospedaliera non sono ancora finite. Giovedì, davanti al Consiglio di Stato è andata in scena una nuova puntata dello scontro tra Elior-Ristorart (società che si sono aggiudicate la gara) e Siarc (la vecchia ditta affidataria). Quest’ultima ha proposto un’istanza di rinvio della discussione della richiesta di sospensione della sentenza di Appello. La società catanzarese ha prima chiesto di stoppare l’iter amministrativo che la esclude dall’appalto e poi provato a dilatare i tempi di giudizio sulla sua stessa richiesta.
Da parte sua, il raggruppamento temporaneo di imprese Elior-Ristorart ha insistito affinché il giudice chiamato a pronunciarsi sulla domanda di revocazione della sentenza decidesse con sentenza in forma semplificata e senza attendere ulteriormente. Per i legali delle ditte aggiudicatarie, infatti, l’iniziativa di Siarc è manifestamente infondata e l’aggiudicazione (così come la sentenza del Consiglio di Stato) ha tutti i presupposti richiesti dalla legge.
A questo punto è arrivato un piccolo colpo di scena: a seguito della richiesta di definizione immediata del giudizio di revocazione, Siarc, evidentemente non pronta alla discussione, ha rinunciato alla richiesta di sospensione della esecutività della sentenza d’appello, rimettendosi al giudice per la fissazione dell’udienza pubblica per la definizione “nel merito” della controversia. Riassumendo: la società che per anni ha gestito il servizio in regime di monopolio (e con tariffe molto più alte di quelle applicate secondo il disciplinare di gara) ha prima chiesto di stoppare la sentenza che le dà torto e poi, avanti alla possibilità di far valere immediatamente le proprie ragioni, ha rinunciato alla richiesta di sospensione chiedendo di passare al giudizio nel merito.
Un nuovo assalto a vuoto in una gara dalla storia molto tormentata.
p. p. p.