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EURO-SCUOLA | Tra gli arrestati c'è un ex consigliere provinciale – NOMI E VIDEO

LOCRI «Un gruppo di imprenditori che non si è fatto alcuno scrupolo per la sicurezza degli studenti. Le scuole sono totalmente abusive, non dovevano essere costruite lì». Queste le parole pronuc…

Pubblicato il: 07/04/2017 – 10:11
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EURO-SCUOLA | Tra gli arrestati c'è un ex consigliere provinciale  – NOMI E VIDEO

LOCRI «Un gruppo di imprenditori che non si è fatto alcuno scrupolo per la sicurezza degli studenti. Le scuole sono totalmente abusive, non dovevano essere costruite lì». Queste le parole pronuciate dal Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, durante la conferenza stampa dell’operazione “Euro-Scuola”. Quindici in tutto le persone coinvolte accusate anche di aver favorito la cosca Cordì di Locri. Ai domiciliari l’ex consigliere provinciale Luca Maio, avvocato reggino e storico difensore della ‘ndrina locrese. La Dda contesta i reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture.
Sono stati sequestrati beni per 12 milioni di euro, tra cui l’Istituto statale d’arte “Panetta” e il tecnico professionale per l’industria e l’agricoltura “Ipsia”. Secondo l’Antimafia sono strutture totalmente abusive. Su ordine del gip sono state emesse 15 misure cautelari che coinvolgono anche il Comune di Locri e la Provincia di Reggio. Maio, ha proseguito il procuratore, «non solo si è interessato per l’iter amministrativo relativo ai due istituti scolastici beneficiari dei fondi della Provincia, ma aveva interessi diretti all’interno delle aziende impegnate nei lavori dei due appalti. Da oggi le scuole sono sotto sequestro. Messa a rischio l’incolumità di 800 alunni».

GLI ARRESTATI Una delle persone arrestate è stata condotta in carcere. Si tratta dell’imprenditore Pietro Circosta, di 45 anni, al quale sono stati anche sequestrati beni per 880 mila euro. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per l’avvocato Luca Maio (45); Antonio Maiorana (47), impiegato; Rocco Maiorana commerciante, (50), e per Sofia Procopio (66), impiegata. Gli obblighi congiunti di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati notificati, oltre che a Salvatore Calabrese, padre del sindaco di Locri, Giovanni, ad Antonio Circosta (74), pensionato, al quale sono stati anche sequestrati beni per 900 mila euro; Sergio Caracciolo (42), avvocato (sequestro beni per un milione e 300 mila euro); Giuseppe Cuzzilla (47), ingegnere; Giuseppe Lucano (51), architetto; Giovanni Macrì (65), pensionato; Antonio Pasquale Romeo (60), geometra; Antonio Milicia (56), architetto; Giovanni Boggio Merlo (76), agente di commercio, e Marianna Callipari (46), ingegnere. A tutti gli arrestati ed indagati vengono contestate la truffa a la frode nelle pubbliche forniture, con l’aggravante delle modalità mafiose.

L’INDAGINE L’operazione odierna può considerarsi la prosecuzione delle attività investigative poste in essere dall’Arma dei carabinieri nel territorio locrideo, dopo la cosiddetta pax mafiosa tra le cosche Cordì e Cataldo, che si sono dapprima scontrate in una faida ultratrentennale (tra gli anni 1969 e 2005) per la supremazia nel territorio di pertinenza e scandita da innumerevoli fatti di sangue, poi, raggiunta la riappacificazione tra il 2008 ed il 2010, nell’accordo per la spartizione del territorio al fine di insinuarsi nell’appetibile tessuto economico che lo contraddistingueva ed infiltrarsi nei meandri della pubblica amministrazione. In particolare, dalle investigazioni effettuate, è emerso come proprio i contrasti generati dai forti interessi delle due consorterie nell’affare dell’edilizia scolastica avessero rappresentato, tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, una delle scintille che aveva fatto riaccendere già dal febbraio del 2005 la guerra di mafia a Locri (con l’uccisione diGiuseppe Cataldo classe ’69). Nell’ordinanza di custodia cautelare sono richiamate numerose captazioni anche tra presenti, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri di polizia giudiziaria, ordinanze di custodia cautelare, sentenze di primo e secondo grado, molte delle quali hanno già conseguito l’autorità del giudicato ed il cui fine evidente è stato quello di dimostrare la capacità delle cosche di ‘ndrangheta dei Cataldo e dei Cordì di insinuarsi e di controllare l’imprenditoria operante nei territori di pertinenza anche nel caso di appalti e lavori banditi dalla pubblica amministrazione come nel caso di specie. Anche le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Domenico Oppedisano e Domenico Novella, hanno evidenziato l’acclarato interessamento delle ‘ndrine di Locri riguardo lo svolgimento di lavori pubblici tra cui quelli che l’odierna operazione ha consentito di disvelare.

IL PADRE DEL SINDACO DI LOCRI Salvatore Calabrese, di 75 anni, ingegnere, padre del sindaco di Locri, Giovanni, è una delle 15 persone cui i carabinieri hanno notificato la misura congiunta dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito dell’indagine che ha portato al sequestro di due scuole cittadine. Il padre del sindaco, negli anni scorsi, prima che Giovanni Calabrese venisse eletto primo cittadino, ha eseguito, nella qualità di libero professionista, lavori in uno dei due istituti scolastici sequestrati. A carico di Salvatore Calabrese si contestano i reati di truffa aggravata e continuata e frode nelle pubbliche forniture.