Maria Rita, la versione della famiglia: «Non si vergognava, aveva paura di qualcosa»
REGGIO CALABRIA La verità sulla tragica fine di Maria Rita Lo Giudice potrebbe essere un’altra. La 25enne non si sarebbe suicidata per la vergogna di appartenere a una delle famiglie mafiose più pote…

REGGIO CALABRIA La verità sulla tragica fine di Maria Rita Lo Giudice potrebbe essere un’altra. La 25enne non si sarebbe suicidata per la vergogna di appartenere a una delle famiglie mafiose più potenti di Reggio Calabria. La causa scatenante del gesto, per i suoi familiari, va ricercata altrove. Nelle settimane precedenti alla morte, secondo quanto rivelato dalla madre all’avvocato Renato Russo, Maria Rita era strana, preoccupata, forse temeva che potesse accaderle qualcosa di brutto. Anche per questo la famiglia ha chiesto e ottenuto l’autopsia e l’esame tossicologico, al fine di scoprire se la ragazza fosse sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente quando si è buttata dal balcone di casa sua.
La Procura di Reggio ha aperto un’indagine per fare luce sulla vicenda. Alcuni familiari di Maria Rita hanno già testimoniato e fornito la loro versione dei fatti sulle cause che potrebbero aver spinto la 25enne a compiere il gesto estremo.
La versione della famiglia, in ogni caso, stride e non poco con la ricostruzione dei fatti fornita dai media fino a questo momento. Maria Rita, nonostante il passato non facile, il padre e gli zii in carcere per mafia, era comunque riuscita a intraprendere una brillante carriera di universitaria e sembrava aver scelto una strada completamente diversa rispetto a quella tracciata dalla sua famiglia d’origine. Ma, probabilmente, senza rinnegarla. La madre è convinta che non ci sia la vergogna di un cognome dietro la scelta di farla finita di sua figlia. Tocca ora alla Procura stabilire da che parte sta la verità.