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SCANDALO SACAL | I rapporti tra Bevilacqua e Tallini

LAMEZIA TERME È il 7 agosto 2015 e la Guardia di finanza mette a soqquadro gli uffici della Sacal. Porta via cartelline, fogli, documenti. C’è anche il curriculum vitae di Maurizio De Sarro, candid…

Pubblicato il: 13/04/2017 – 10:15
SCANDALO SACAL | I rapporti tra Bevilacqua e Tallini

LAMEZIA TERME È il 7 agosto 2015 e la Guardia di finanza mette a soqquadro gli uffici della Sacal. Porta via cartelline, fogli, documenti. C’è anche il curriculum vitae di Maurizio De Sarro, candidato al consiglio comunale di Lamezia Terme nella tornata amministrativa di qualche mese prima (era in una delle liste a sostegno di Pasqualino Ruberto). Nell’angolo superiore destro del foglio sono annotate a matita le iniziali “B. G.”. Per gli investigatori «stanno con tutta probabilità a indicare quelle di Giampaolo Bevilacqua». Per i pm è il classico modus operandi del direttore generale della società Pierluigi Mancuso che, «per ogni nominativo che gli veniva segnalato usava annotare il nome e/o le iniziali delle persone che “raccomandavano” i vari soggetti».
Sono sempre gli investigatori a segnalare la profondità dei rapporti esistenti tra Bevilacqua e Mancuso per come emerge dalle telefonate tra altri due indagati eccellenti (entrambi posti agli arresti domiciliari): Ester Michienzi e Massimo Colosimo definiscono il dg «yes man». E non è l’unico particolare imbarazzante. Per gli investigatori, infatti, «emerge che un personaggio come Giampaolo Bevilacqua, in quel periodo sotto processo per concorso in associazione mafiosa (condannato poi per tale reato a distanza di un mese), frequentava personaggi come il consigliere regionale Domenico Tallini detto “Mimmo” (coordinatore provinciale di Forza Italia) e Luigi Muraca (consigliere comunale di Lamezia Terme nato il 14 gennaio 1968, all’epoca esponente di Forza Italia) al termine della campagna elettorale». Rapporti imbarazzanti, secondo i pm, che li sottolineano nella richiesta di applicazione di misure cautelari.
Colosimo e Michienzi commentano l’incontro fatto dalla donna a Catanzaro con il consigliere regionale. E manifestano il timore che Bevilacqua, personaggio ingombrante per via dei presunti (all’epoca) rapporti con la criminalità organizzata, potesse «tornare in qualche modo in Sacal anche se non in maniera “ufficiale”». Timore scongiurato dopo la condanna a 4 anni e otto mesi rimediata da Bevilacqua per concorso esterno in associazione mafiosa.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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