SCANDALO SACAL | Magorno sceglie la linea dura
LAMEZIA TERME Azzeramento dell’intero Cda della Sacal e commissariamento della stessa società. È la richiesta, formale, che il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno ha fatto recitare sulla scri…

LAMEZIA TERME Azzeramento dell’intero Cda della Sacal e commissariamento della stessa società. È la richiesta, formale, che il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno ha fatto recitare sulla scrivania del ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Potrebbe sembrare una conseguenza naturale dopo il ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’aeroporto di Lamezia Terme, e invece non lo è. Si narra, infatti, che dietro l’energica presa di posizione di Magorno ci sia la «poca condivisione» per la linea scelta dal governatore Mario Oliverio di fronte a questa vicenda. Nelle scorse ore il presidente della Regione ha invitato il suo capo di Gabinetto, Gaetano Pignanelli, a rassegnare le dimissioni dal consiglio d’amministrazione di Sacal. Nessuna richiesta di commissariamento, invece, è stata avanzata nei confronti del governo. «Alla luce dei gravi accadimenti che hanno coinvolto la società aeroportuale Sacal – scrive Magorno -, con l’arresto dei vertici societari e l’inquisizione per gravi reati dell’intero consiglio di amministrazione, giudico prioritario e urgente un intervento da parte del governo e dal dicastero da te guidato, per quelle che sono le vostre competenze, finalizzato a ripristinare condizioni di trasparenza e di minima agibilità democratica».
Finora a ufficializzare il passo indietro è stato solo Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro e destinatario di una richiesta di interdizione sempre nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dei vertici di Sacal. «Sulla società aeroportuale – aggiunge il parlamentare del Pd nella missiva inviata a Delrio – nuovi e onerosi impegni, a partire dalla gestione degli altri scali calabresi. Da parlamentare giudico improcrastinabile un pronto intervento del ministero, che possa esplicitarsi nel commissariamento del Cda».