I rom di Gioia Tauro al festival di Cannes
TORINO C’è anche un film sviluppato all’interno di TorinoFilmLab nel 2015, “A Ciambra” di Jonas Carpignano, tra i 19 lungometraggi presentati nella selezione della 49/a Quinzaine des Realisateurs di…

TORINO C’è anche un film sviluppato all’interno di TorinoFilmLab nel 2015, “A Ciambra” di Jonas Carpignano, tra i 19 lungometraggi presentati nella selezione della 49/a Quinzaine des Realisateurs di Cannes. Il 2017 si è aperto con cinque lungometraggi sostenuti dal TorinoFilmLab presentati tra il Sundance e i festival di Rotterdam e Berlino. E ora tocca al Festival di Cannes. “A Ciambra”, opera seconda, è incentrata sulla storia dei membri di una piccola comunità Rom in Calabria, nella Piana di Gioia Tauro, con attori che interpretano sé stessi. L’opera è prodotta da Stayblack Productions (Italia/Usa), e coprodotta da Rt Features (Brasile), Sikelia Productions di Martin Scorsese (Usa) e Rai Cinema (Italia). Le vendite internazionali sono curate da Luxbox (Francia). Carpignano è un regista attento al sociale: la sua opera prima, “Mediterranea”, presentato nel 2015 alla Semanine de la Critique di Cannes, raccontava il drammatico viaggio di due rifugiati africani in cerca di un futuro migliore in Italia. Il film è stato finanziato dal Bando “Lu.Ca”, accordo tra le regioni Basilicata e Calabria, che attraverso le rispettive Film Commission sta sperimentando un nuovo modello di sviluppo teso a creare un distretto del cinema e dell’audiovisivo competitivo sui mercati internazionali attraverso concertate economie di scala e politiche di coesione. Il lungometraggio nato e concepito in Calabria, girato in gran parte sul territorio di Gioia Tauro, nello sviluppo della storia ha ampliato il suo orizzonte produttivo in Basilicata. Il prologo, dunque, mostra attorno all’invaso della diga di Monte Cotugno a Senise le scene dell’esodo dalla Slovenia di una comunità rom oggi residenti nella frazione che da il titolo all’opera.