Cda Sacal, tutto rinviato al 2 maggio
LAMEZIA TERME Si è concluso con un rinvio il primo Cda Sacal tenutosi nella mattinata di sabato dopo il terremoto giudiziario che ha coinvolto i vertici della società che gestisce l’aeroporto di Lame…

LAMEZIA TERME Si è concluso con un rinvio il primo Cda Sacal tenutosi nella mattinata di sabato dopo il terremoto giudiziario che ha coinvolto i vertici della società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme. Bisognerà infatti attendere l’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 2 maggio per approvare le modifiche allo statuto aziendale richieste dalla Legge Madia, grazie alle quali si ridurrà da 8 a 5 il numero dei componenti del Cda e si includerà il rispetto della rappresentanza di genere. Durante la seduta, si è quindi solamente proceduto alla copertura del ruolo di account manager rimasto scoperto dopo l’arresto dell’ex dg Pierluigi Mancuso: senza questa figura, il funzionamento dell’aeroporto sarebbe stato impossibile.
Secondo alcune indiscrezioni, la riunione del Cda avrebbe fatto registrare qualche momento di tensione tra il governatore Mario Oliverio e Renato Caruso, imprenditore e titolare del 22% delle quote Sacal. Alla base degli screzi, un documento relativo al nuovo statuto presentato da Caruso che Oliverio avrebbe ritenuto irricevibile.
Prima della seduta, il governatore aveva ribadito il suo orientamento: «Proporrò la nomina di un amministratore unico perché la situazione di Sacal è straordinaria e perché ci sia una netta ed evidente rottura rispetto al passato: la politica deve fare dieci passi indietro e l’imprenditoria deve starci dietro nell’impostazione di rigore e di trasparenza finalizzata agli interessi della Calabria e del sistema aeroportuale. Per quanto riguarda il profilo dell’amministratore unico, deve rispondere a questa filosofia, credo debba essere un calabrese magari legato anche al territorio di Lamezia».
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