LAMEZIA TERME Dopo Sergio Abramo e Nicola Fiorita, continuano gli approfondimenti di Hashtag in vista delle elezioni amministrative di Catanzaro. Ai microfoni della trasmissione condotta dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, negli studi di News&Com, l’aspirante primo cittadino del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato. Docente di Lettere al Liceo Scientifico, alla prima esperienza diretta in politica, a capo di una lista unica di 32 aspiranti consiglieri, la candidata pentastellata rivendica fin da subito la “diversità” della sua compagine rispetto alle altre (in lizza, oltre a Fiorita e al sindaco uscente, anche il candidato del Pd Enzo Ciconte): «Nessuno tra gli altri candidati a sindaco – ha detto Granato ad Hashtag – rappresenta l’idea di una politica pulita e libera dalle vecchie clientele. Quella del Movimento 5stelle è invece l’unica possibilità di svolta autentica per la città. E ciò è testimoniato già dalla formazione della lista, a cui siamo arrivati attraverso scelte condivise democraticamente in assemblea». Poi, però, si è dovuto attendere per la “certificazione” della lista da parte dei vertici del M5s, ma l’idea del “capo” a cui spetta l’ultima parola su tutto non crea disagio alla candidata catanzarese: «L’intervento dello staff di Grillo invece rappresenta una garanzia per tutti noi».
Anche su un eventuale ballottaggio, se il M5S non dovesse arrivare tra i primi due candidati in lizza, Granato dice fin d’ora di avere le idee chiare: «Non daremo nessuna indicazione agli elettori. Pensiamo che nessuno dei tre competitor meriti questa fiducia. Poi eventuali convergenze su singole questioni, se vanno nell’interesse della cittadinanza, si possono trovare in Consiglio».
Il tema caldo, specie a Catanzaro, resta comunque quello della legalità: «C’è un contesto – commenta Granata – che va sanato anche a livello istituzionale, anche all’interno dell’amministrazione comunale. Bisogna intervenire a più livelli per sconfiggere la mafia dei colletti bianchi. Questo intendiamo noi per legalità. Se c’è la volontà politica di fare queste cose, gli strumenti si trovano».
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