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Quando il "candidato incappucciato" lavorava per Talarico

LAMEZIA TERME Che Giuseppe “Pepè” Paladino non fosse particolarmente attaccato ai colori politici si era capito già nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2015 a Lamezia Terme…

Pubblicato il: 13/06/2017 – 11:38
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Quando il "candidato incappucciato" lavorava per Talarico

LAMEZIA TERME Che Giuseppe “Pepè” Paladino non fosse particolarmente attaccato ai colori politici si era capito già nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2015 a Lamezia Terme, quella stessa campagna che oggi lo inguaia e lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per avere chiesto, secondo le indagini portate avanti dalla Dda di Catanzaro, appoggio elettorale alla cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. Paladino sarebbe l’ormai famoso “incappucciato”: il candidato sarebbe andato a un incontro con gli uomini del clan conciato in modo da non farsi riconoscere. Iscritto alla lista “Pasqualino Ruberto Sindaco”, al ballottaggio non disdegna di appoggiare il centrodestra di Paolo Mascaro contro il centrosinistra di Tommaso Sonni. Entrato in consiglio nei banchi dell’opposizione, li lascia dopo poco per entrare nel gruppo misto orbitando vicino alla maggioranza. Ma nel passato, niente affatto remoto, di Pepè Paladino c’è anche un convinto appoggio elettorale all’ex presidente del consiglio regionale Francesco Talarico, Udc, per le regionali di novembre 2014. Le immagini di Facebook ritraggono un Paladino festante, nel locale di Raffaele Mazzei (ex consigliere comunale condannato in primo grado per peculato a settembre 2016 a quattro anni di reclusione) insieme a Talarico davanti al santino del candidato formato torta. «Grande festa… grande presidente!!!», esulta Paladino nei suoi post sul social network. Nelle foto accanto a loro c’è anche Sebastiano Guzzi, lui “beneficiario” di un incarico di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi nei luoghi di lavoro per l’amministrazione del consiglio regionale della Calabria. 

I CONTRATTI DI PALADINO NELLA STRUTTURA DI TALARICO Se Facebook ci restituisce momenti di festa e di sostegno elettorale risalenti al 23 novembre 2014, il bollettino ufficiale della Regione Calabria testimonia dei trascorsi del Paladino nella struttura di Francesco Talarico quando era presidente del consiglio regionale. C’è un conferimento incarico quale «componente ufficio del portavoce» del presidente del consiglio regionale della Calabria onorevole Francesco Talarico, con decorrenza dal primo luglio 2014. L’incarico, si legge, nasce da una nota datata 25 giugno 2014 con la quale «il presidente del consiglio regionale della Calabria onorevole Francesco Talarico, comunica di voler conferire a decorrere dal 01/07/2014 l’incarico di componente dell’ufficio del portavoce al signor Giuseppe Paladino». Un incarico del valore di 20.559,42 euro da far gravare sul bilancio del consiglio regionale. A spulciare ulteriormente il Burc spunta, poi, un nuovo incarico. Si tratta di una delibera dell’ufficio di presidenza con la quale viene nominato un comitato di esperti al fine di assicurare attività di consulenza all’ufficio di presidenza in materia urbanistica e per assicurare un supporto tecnico-normativo alle strutture burocratiche delle commissioni consiliari. Lo speciale comitato risulta composto dal segretario generale e da tre esperti, Pasquale Landro, Giuseppe Paladino e Biagio Vavalà. L’incarico doveva decorrere dal primo febbraio 2014 e avere la durata di cinque mesi. Non ci sono cifre circa la spesa. Si specifica solo che gli oneri andranno a «gravare sul capitolo di competenza del bilancio del consiglio regionale, che presenta la necessaria disponibilità». I trascorsi politici di Paladino, dunque, sono trasversali. «Fin da principio siamo stati contrari alla proliferazione incontrollata di liste civiche, che ha avuto quale conseguenza l’individuazione non ponderata di candidati senza esperienza politica o amministrativa, e oggi prendiamo atto che quanto sostenuto si è rivelato vero», scrive in una nota Francesco Talarico, segretario regionale Udc, all’indomani dell’insediamento della commissione d’accesso al Comune. Ma dimentica che in quelle liste incontrollate c’era qualcuno che conosceva bene e che egli stesso ha voluto al lavoro nella propria struttura e al proprio fianco in campagna elettorale non molto tempo fa.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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