Acheruntia, è il turno dei testimoni delle difese
COSENZA Hanno sfilato, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, i testimoni della difesa degli imputati del processo “Acheruntia”, il procedimento che si sta svolgendo a Cosenza per gli indagati per i q…

COSENZA Hanno sfilato, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, i testimoni della difesa degli imputati del processo “Acheruntia”, il procedimento che si sta svolgendo a Cosenza per gli indagati per i quali la Dda di Catanzaro aveva disposto il giudizio immediato. Sul banco degli imputati ci sono l’ex consigliere comunale di Acri, Angelo Gencarelli, Giampaolo Ferraro e Giuseppe Perri, ritenuto dagli inquirenti il reggente della cosca sul territorio acrese.
Acheruntia è l’inchiesta della Procura antimafia che nel luglio del 2015 ha provocato un terremoto politico ad Acri. Tra le persone coinvolte anche l’ex assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra. Il collegio del Tribunale di Cosenza (presidente Enrico Di Dedda), martedì mattina, ha ascoltato alcuni testimoni della difesa di Ferraro, difeso dall’avvocato Lucio Esbardo. Dopo il brigadiere Gabriele Fusaro, il collegio ha ascoltato Laura Capalbo che all’epoca dei fatti aveva un’attività commerciale ad Acri. La donna ha precisato che Ferraro le aveva chiesto “gentilmente” di installare le macchinette nel suo locale. Ha ribadito di non avere mai ricevuto pressioni. Rispondendo poi alle domande del pm Domenico Assumma, la teste ha detto di non avere mai saputo dell’episodio in cui Ferraro avrebbe preso a schiaffi suo zio. La difesa di Gencarelli, gli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiano, hanno ascoltato l’ingegnere Elio Feraudo, in passato in servizio al Comune di Acri. Il teste ha ribadito di conoscere Gencarelli perché è stato consigliere comunale. A lui è capitato – ha detto – «che quando nevicava molto anche Gencarelli ci segnalava alcune imprese che non avevano fatto domanda per coinvolgerle nei lavori. Questo perché perché ditte non sempre erano a conoscenza. Non mi risulta – ha aggiunto – che Gencarelli avesse conoscenze in ambito criminale». Rispondendo alle domande del pm, l’ingegnere Elio Feraudo ha detto di non conoscere Rinaldo Gentile e di conoscere solo di vista Perri. «Non ho mai sentito parlare – ha detto Feraudo – della ditta “La fungaia”», che il pm ha ricordato al teste essere di Gencarelli. La difesa di Gencarelli ha rinunciato a sentire tutti gli altri testi della sua lista. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 luglio per l’esame degli imputati.
mi. mo.