Reggio, la denuncia della “renziana” Marcianò: Falcomatà mi boicotta
REGGIO CALABRIA Il sindaco di Reggio sta cercando di boicottare Angela Marcianò? È il dubbio che affiora dalle pagine (tre) di una lettera che l’assessore ai Lavori pubblici e neo componente della se…

REGGIO CALABRIA Il sindaco di Reggio sta cercando di boicottare Angela Marcianò? È il dubbio che affiora dalle pagine (tre) di una lettera che l’assessore ai Lavori pubblici e neo componente della segreteria nazionale del Pd ha inviato direttamente a Giuseppe Falcomatà. Un documento (trasmesso via Pec anche al capo di gabinetto e al vicesindaco) nel quale Marcianò protesta vivacemente per il trasferimento di due suoi funzionari, una “mossa” interpretata quasi come un tentativo di paralizzare l’attività di uno degli assessorati più importanti – in ripresa dopo anni di immobilismo – e quindi di mettere in cattiva luce l’astro nascente del Pd nazionale e calabrese. Proprio la nomina di Marcianò nello staff di Renzi aveva dato il colpo di grazia ai rapporti mai facili tra il sindaco e il suo assessore. Falcomatà era sicuro che quel posto in segreteria spettasse a lui; Renzi, probabilmente, glielo aveva anche promesso. Poi, la doccia gelata: porte sbarrate per il sindaco, tappeto rosso per la sua giovane assessora.
Ricostruzioni mai smentite riportano le prime parole di Falcomatà dopo aver ricevuto la notizia: «Matteo non doveva farmi questo… non ci posso credere…». Invece è successo, e ora Marcianò si trova a occupare due ruoli quasi antitetici: subordinata a Falcomatà per quel che riguarda le cose comunali e sua “superiore” in relazione alla linea politica da seguire.
Una situazione singolare che, verosimilmente, non ha fatto altro che esasperare una convivenza amministrativa complicata fin dall’inizio, come dimostra anche il tentativo, poi fallito (pare grazie all’intervento del ministro Minniti), di estromettere l’assessore in occasione dell’ultimo rimpasto di giunta.
IL TRASFERIMENTO La protesta ufficiale di Marcianò prende le mosse dal trasferimento nel dipartimento Urbanistica dei funzionari Vincenzo Postorino e Giovanni Rombo, fino a quel momento in servizio nel suo assessorato: il primo si occupava del servizio idrogeologico ed è l’unico geologo dipendente del Comune, il secondo era invece responsabile dell’ufficio “Datore di lavoro”, con compiti di supervisione e manutenzione del patrimonio edilizio pubblico. «Dichiaro senza esitazione – scrive Marcianò a Falcomatà – che se è in atto il tentativo di mettere in crisi, e non per la prima volta, un intero settore nevralgico della pubblica amministrazione al solo fine di paralizzare un’attività politica e amministrativa in forte ripresa, molto apprezzata dall’opinione pubblica, non potrò esimermi dal relazionare ai concittadini questo ultimo scenario, nei termini e nei fatti che andrebbero a delinearsi da un esame più approfondito».
L’AVVERTIMENTO Più che chiaro l’avvertimento al sindaco, a cui Marcianò chiede indirettamente di ritirare il trasferimento dei suoi due collaboratori, non senza denunciare le prove di boicottaggio subìte nel tempo: «Credo di avere, e non certamente da sola, inaugurato un new deal, più volte attentato e compromesso da tentativi di ridimensionamento di varia natura, anche esponendomi a rischi personali, ma in questa occasione, essendo stati colpiti non a caso due fra i funzionari più vicini, impegnati e di assoluta fiducia, riservo, qualora non venissero revocati immediatamente gli atti censurati, come auspico, di informare la cittadinanza affinché ne prenda cognizione e atto, e le rappresentanze sindacali tutte per le conseguenti azioni che le stesse certamente intenderanno intraprendere a tutela dei lavoratori ingiustamente discriminati».
La disfida tra il sindaco e l’assessore si arricchisce dunque di un nuovo capitolo. Marcianò ha deciso di rispondere con decisione a quella che ritiene una mossa studiata per destabilizzare la sua azione politica.
Un modo di amministrare apprezzato anche e soprattutto da Renzi. E chissà che non sia proprio questa la causa di tutto.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it