COSENZA Una storia “quasi” a lieto fine che parla anche di una sanità positiva e fatta di amore e sensibilità. La racconta il direttore dell’unità di Neonatologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, che tira finalmente un sospiro di sollievo dopo il trasferimento al “Bambin Gesù” di Roma della neonata abbandonata alla nascita nell’ospedale di Rossano e subito dopo trasferita a Cosenza dove è stata accudita per ben otto mesi da tutto il personale del reparto di Neonatologia. Una piccola creatura indifesa nata con problemi di salute.
«Ci siamo subito presi cura di lei – spiega Scarpelli – perché la bimba è arrivata da noi con alcuni problemi di salute. La bimba ha risposto molto bene alle terapie e adesso era necessario il trasferimento in una struttura, come il Bambin Gesù, perché ha bisogno di alcuni interventi e cure che si fanno a questa età e che non era possibile fare qui. L’ospedale romano è riuscito a inserirla dopo circa 15 giorni dalla nostra richiesta: sono stati tempestivi nonostante non fosse un caso urgentissimo ma appena si è liberato un posto ci hanno chiamato. Non è stato facile separarci da lei».
Il direttore, cercando di nascondere un po’ l’emozione, racconta quei momenti vissuti nei giorni scorsi: «Quando ho avvisato il reparto che Roma mi aveva dato immediata disponibilità, i colleghi e tutto il personale non l’hanno presa benissimo. Il distacco è stato molto difficile e una infermiera – che qui si era sempre presa cura di lei e si era molto affezionata – l’ha accompagnata a Roma e mi ha raccontato che il momento dei saluti è stato molto doloroso e commuovente. Lì si è presa carico di questa bambina una suora in attesa di un possibile affido».
Il direttore su questo punto è molto riservato per delicatezza e rispetto della privacy ma dal Tribunale dei minori ci sono buone notizie: «Si stanno attivando moltissimo per affidare la piccola a una famiglia. Vorrei, infatti, sottolineare che c’è sempre stato l’interessamento del Tribunale dei minori perché spetta a loro qualsiasi decisione sull’affidamento: noi in questo non abbiamo alcun ruolo. Abbiamo avute tantissime chiamate di persone che ci hanno portato vestiti e oggetti utili per la piccola. Ma soprattutto tante coppie sono venute qui per adottare la bimba pur sapendo dei problemi di salute, ma noi non abbiamo alcun ruolo – ribadisco – : in questo noto un po’ di disinformazione. Ciò che emerge da questa vicenda è sia la sensibilità dei cittadini che la poca conoscenza da parte delle coppie delle procedure di affidamento e adozione».
Una cura di affetto e coccole per questa piccola abbandonata da una giovane mamma italiana. «Ma per fortuna – conclude Scarpelli – i casi di abbandono di neonati nella provincia di Cosenza non sono frequenti. Direi sporadici. Capitano circa 5-6 casi all’anno».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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