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Apertura hotspot in Calabria, i dubbi di Falcomatà e Pugliese

LAMEZIA TERME «Tutto ciò che può portare maggiore sicurezza e controllo è positivo per la città e in questo caso si tratta di una novità che punta a migliorare la macchina organizzativa dell’accoglie…

Pubblicato il: 05/07/2017 – 11:57
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Apertura hotspot in Calabria, i dubbi di Falcomatà e Pugliese

LAMEZIA TERME «Tutto ciò che può portare maggiore sicurezza e controllo è positivo per la città e in questo caso si tratta di una novità che punta a migliorare la macchina organizzativa dell’accoglienza, quindi va bene». Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, commenta all’Adnkronos l’ipotesi di un nuovo hotspot per migranti che potrebbe annunciare oggi il ministro dell’Interno Marco Minniti. Nella regione i centri sarebbero tre, un altro infatti dovrebbe essere aperto a Corigliano Calabro, nel Cosentino, e un altro ancora a Crotone. «Si tratta di scelte che vengono prese a livello ministeriale – sottolinea il primo cittadino di Reggio Calabria – la situazione impone che all’arrivo dei migranti ci siano strumenti diversi di identificazione e smistamento sui territori». «Certo però – avverte Falcomatà – hotspot e centri di identificazione non devono diventare strumenti invasivi a danno del territorio: la nostra è una città turistica e al nostro porto arrivano anche navi da crociera; quindi – conclude Falcomatà – si deve poter consentire di continuare a svolgere tutte le altre normali attività».
PUGLIESE: SULLA CARTA SOLUZIONE POSITIVA «Il nuovo hotspot a Crotone è una cosa positiva se funzionerà come è stato progettato e ideato. È una soluzione che ci permetterà di non trasferire i migranti al centro di Capo Rizzuto ma di effettuare sul posto le visite mediche e le identificazioni, così che poi possano immediatamente partire per le varie destinazioni. Un sistema d’eccellenza sulla carta ma chiediamo al Ministero di avere la certezza che tutto funzioni in questo modo». Così il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, commenta con l’Adnkronos l’ipotesi sul tavolo del Viminale di aprire sei nuovi hotspot, di cui uno a Crotone, per le prime procedure di registrazione (visite mediche, fotosegnalamento) dei migranti sbarcati in Italia. «Tra le città, Crotone si è sempre distinta nell’accoglienza dei migranti, con una gestione sinergica tra tutte le forze preposte, ma ora chiediamo una maggiore attenzione. Il sistema di accoglienza del Meridione è ormai messo a dura prova, si sta saturando. Non è più questione di aiuti economici ma di logistica. Provocatoriamente sono d’accordo sul divieto di attracco alle navi Ong che non battono bandiera italiana». Il nuovo hotspot dovrebbe sorgere nella zona commerciale del porto di Crotone. «Ho già incontrato il Prefetto – aggiunge il sindaco Pugliese – e abbiamo condiviso questa impostazione per non intralciare i flussi turistici». 

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