Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 17:09
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Sud, Covello (Pd): nuovo protagonismo grazie a Renzi

REGGIO CALABRIA «Lo scrittore israeliano Yehoshua, in un bell’editoriale pubblicato da “La Stampa, ha evidenziato come in Sicilia può nascere la comunità del Mediterraneo. Forse siamo troppo distratt…

Pubblicato il: 30/07/2017 – 17:23
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Sud, Covello (Pd): nuovo protagonismo grazie a Renzi

REGGIO CALABRIA «Lo scrittore israeliano Yehoshua, in un bell’editoriale pubblicato da “La Stampa, ha evidenziato come in Sicilia può nascere la comunità del Mediterraneo. Forse siamo troppo distratti dalle nostre dinamiche e dal quotidiano ma noi stiamo attraversando una fase di grandi stravolgimenti che saranno pagine di storia. Parto dalle parole di Yehoshua perché il Mezzogiorno è oggi frontiera geopolitica e sociale non solo dell’Italia, non solo dell’Europa ma dell’intero mondo occidentale. È per questo che non farò elenchi di numeri e di dati ma mi soffermerò invece sulla visione di un Mezzogiorno protagonista in una dimensione macroregionale». Così la deputata dem Stefania Covello, responsabile nazionale Mezzogiorno, intervenendo alla Summer School 2017 organizzata dai giovani Future Dem a Reggio sul tema “Che Mediterraneo sia!” e che ha visto protagonista, tra i vari temi affrontati, il Mezzogiorno. «Siamo terra di approdo – ha aggiunto Covello – da parte di persone disperate e siamo terra in cui c’è altra disperazione. Come possiamo evitare che questo deflagri e come possiamo far diventare questa terra una terra di pace e di sviluppo? È qui la sfida. Se contrapponiamo braccianti italiani e di colore se inseguiamo quelli che dicono perché a loro 35 euro al giorno e io non posso mangiare, se cadiamo nella trappola della paura allora su quel terreno perdiamo perché già presidiato e sobillato. Certo nemmeno possiamo far finta di nulla. Nemmeno possiamo non comprendere la fatica di realtà come Reggio, Corigliano e tante altre, quando sbarcano migliaia di immigrati. Per questo dobbiamo rivendicare un protagonismo politico di profilo europeo. In questi anni abbiamo avuto il merito politico di aver superato lo stereotipo di un sud che piange e si lamenta. Abbiamo spinto regioni e comuni ad essere protagonisti. Noi ne siamo convinti che non c’è sviluppo senza un protagonismo locale. Oggi sembrano avere vita facile coloro che illudono con chimere elettoralistiche insostenibili come il reddito di cittadinanza o chi e’ alla ricerca di un nemico che sia l’immigrato o il governo. Noi percorriamo la strada più difficile quella nella quale la semplificazione non è possibile. Quando si è aperta la legislatura i dati erano tutti negativi. Da due anni abbiamo segnali di inversione di tendenza che vanno consolidati. Il decreto legge da ultimo è un atto politico molto importante per rafforzare le politiche di sviluppo, i giovani, le Imprese, le Zes, i lavoratori in crisi e la semplificazione stessa. Serve però che ciascuno di noi nel suo ambito lavori per rispondere alle critiche e immetta nelle vene del nostro tessuto sociale un vaccino contro la mistificazione e le bugie. Il Sud è l’area territoriale dalla quale molto dipenderà l’esito delle prossime elezioni politiche. Noi dobbiamo combattere palmo a palmo per riconquistare innanzitutto la disponibilità all’ascolto da parte delle persone. Quello che abbiamo fatto sembra non arrivare e quindi dobbiamo rompere questo tetto di cristallo e far si di risintonizzare Pd e opinione pubblica del Sud. Se riusciremo a fare questo possiamo vincere davvero non solo le elezioni ma la sfida di un vero protagonismo meridionale. E se il Sud dopo venti anni di buio politico è tornato ad essere protagonista, e i risultati cominciano a vedersi ma non bastano ancora perché è troppo presto, ecco perché dobbiamo continuare. Questo nuovo protagonismo del Mezzogiorno lo dobbiamo riconoscere a Matteo Renzi. Noi cittadini del Sud dobbiamo volerlo tutti affinché non ci si faccia rinchiudere nelle nostalgie neoborboniche o antiunitarie. Il Sud è Italia ed è Europa». «Continuiamo l’esperienza dei millegiorni – ha concluso Stefania Covello – con Matteo Renzi, che ha visto realizzati fatti concreti che i cittadini stanno iniziando a toccare con mano. Sappiamo che non basta, ecco perche’ e’ necessario continuare».  

Argomenti
Categorie collegate

x

x