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Le “vie verdi” della Calabria abbandonata

LAMEZIA TERME Se di turismo in Calabria si è parlato in quasi tutte le salse, forse all’appello ne mancava uno, quello su due ruote. E quale miglior modo di scoprire le bellezze della nostra region…

Pubblicato il: 08/08/2017 – 17:25
Le “vie verdi” della Calabria abbandonata

LAMEZIA TERME Se di turismo in Calabria si è parlato in quasi tutte le salse, forse all’appello ne mancava uno, quello su due ruote. E quale miglior modo di scoprire le bellezze della nostra regione se non quello di attraversare percorsi storici e naturalistici, abbandonati e lontani dal traffico utilizzando la bicicletta? Il progetto c’è ed è stato messo nero su bianco da una giovane laureata dell’Università della Calabria che potrebbe rappresentare una svolta per il turismo sostenibile dei nostri territori. Eleonora Sarlo, giovane studentessa della facoltà di ingegneria dell’Unical, attraverso la sua tesi di laurea, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca, ha ideato una vera e propria rete cicloturistica regionale, che permetterebbe di collegare i più importanti punti strategici, non solo ambientali ma anche infrastrutturali.
Un mercato nuovo e non di poco conto, se si pensa che in Europa fattura circa 44 milioni di euro e conta circa 10 milioni di turisti. E la Calabria, ma ancor prima l’Italia, nonostante la grande disponibilità di paesaggi e di luoghi da visitare, era orfana di una rete di percorsi collegati tra di loro. Un gap, rispetto al resto d’Europa, a cui il governo ha iniziato a sopperire con lo stanziamento di risorse per le prime 10 ciclovie nazionali. 

IL PROGETTO Bicyclescapes, un nome nato proprio dall’unione delle parole bicycle e landscape, prende spunto dalle esigenze di una nuova tipologia di turisti che usa la bici come mezzo per scoprire quello che può offrire un territorio con un impatto zero sull’ambiente. Elemento essenziale da cui è partito il progetto è in primo luogo l’interconnessione e l’intermodalità. La rete, infatti, come viene spiegato all’interno di una relazione redatta da Eleonora Sarlo, è pensata per essere collegata non solo alle maggiori infrastrutture della regione (porti, aeroporti e stazioni) ma anche con i percorsi europei e nazionali già in uso o previsti nelle regioni vicine. Per l’ideazione di questi percorsi si è puntato in particolare su quelle arterie coincidenti con strade a basso o nullo traffico, strade di servizio dei consorzi montani e di bonifica o infrastrutture dismesse, come nel caso delle Ferrovie Calabro-Lucane. Inoltre verrebbe garantito anche il collegamento tra siti archeologici, culturali e parchi naturali.

I PERCORSI All’interno del territorio calabrese, come viene spiegato nella relazione, esiste già un tratto che attraversano la nostra regione e che fa parte di un percorso più ampio a livello nazionale ed europeo. È la Ciclopista del Sole, che dal Brennero scende giù in Sicilia. Il percorso parte dal Pollino e giunge fino a Catanzaro Lido, dove poi segue due diversi itinerari: quello tirrenico e quello ionico. Questo tratto, è inoltre inserito all’interno di un più grande progetto europeo, l’Eurovelo di cui la Calabria rientra all’interno del tratto 7, che collega Capo Nord a Malta. Uno dei possibile percorsi è quello che collegherebbe Laino a Reggio Calabria, definita nel progetto “Ciclovia degli Appennini” e che rientrerebbe nel circuito di BicItalia. 
Per quanto riguarda i percorsi trasversali, che consentirebbero il collegamento tra il Tirreno e lo Jonio, sono cinque gli itinerari previsti: la Ciclovia del Pollino (con un recupero del tratto ferroviario Lagonegro-Spezzano), la Ciclovia della Sila (con i tratti Paola Cosenza, Spezzano-San Giovanni in Fiore, Crotone-Petilia), la Ciclovia dell’Istmo ( con il tratto Rfi (ex FS) Catanzaro-Settingiano), la Ciclovia delle Serre (Vibo Valentia-Mileto, Soverato-Chiaravalle), la Ciclovia dell’Aspromonte (Gioiosa Jonica-Mammola, Gioiatauro-Palmi-Sinopoli, Gioiatauro-Cinquefrondi). Infine, il percorso maggiormente significativo, è la Ciclovia della Magna Graecia, che non solo si collegherà con le altre regioni, ma che rappresenterà l’opportunità di unire i siti archeologici dell’antica Magna Graecia con i Parchi marini regionali. Il percorso è stato già inserito all’interno dei 10 itinerari nazionali finanziati dal governo e di cui sono stati stanziati 370 milioni di euro, che con i cofinanziamenti delle Regioni, superano i 700 milioni. Di questi, 150 sono destinati alla Calabria e alla sua ciclovia. 

I COSTI E GLI INVESTIMENTI DELLA REGIONE I costi, appunto. Eleonora Sarlo, oltre alla progettazione, ha stimato anche la spesa per la realizzazione di un investimento che andrebbe a costituire 2.179,07 km totali di “vie verdi” che attraverserebbero in lungo e in largo la Calabria: 2,4 miliardi di euro, circa 100mila euro a km. Un progetto, questo, a lungo termine in cui fondamentale sarà la spinta dal basso, in particolare dalle associazioni che già operano sul territorio. 
Per il momento si punterà sull’antica Magna Graecia, già annunciata nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Mario Oliverio. «Sono questi gli elementi che possono rendere sempre più attrattiva e appetibile la nostra terra – ha detto qualche giorno fa durante l’inaugurazione del lungomare di Rocca Imperiale -. Tra le altre proposte che abbiamo avanzato recentemente, c’è la “Ciclovia della Magna Grecia”, una pista ciclabile che parte da Metaponto, gira la Calabria e ritorna sulla costa tirrenica fino a Maratea. Sarà la più grande pista ciclabile d’Europa, un investimento su cui lavoreremo nei prossimi mesi». Di concerto anche l’assessore regionale al Sistema della logistica, Francesco Russo. «Nei prossimi giorni firmeremo il protocollo d’intesa con Mit e Mibact per procedere al progetto di fattibilità. Allo studio la definizione di un bonus per l’acquisto delle biciclette. Perché – spiega Russo – dopo aver perfezionato l’offerta, sarà necessario far crescere gli utenti».

 

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