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«Le bugie del Pd sul centro storico di Cosenza»

COSENZA «Il ruolo del Comune di Cosenza nelle iniziative imprenditoriali di tipo privato a rilancio del Centro storico, con lo scopo di una nuova rivitalizzazione della parte antica, è sempre impront…

Pubblicato il: 26/08/2017 – 15:45
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«Le bugie del Pd sul centro storico di Cosenza»

COSENZA «Il ruolo del Comune di Cosenza nelle iniziative imprenditoriali di tipo privato a rilancio del Centro storico, con lo scopo di una nuova rivitalizzazione della parte antica, è sempre improntato a offrire un supporto sul piano dei servizi nella trasparenza di ogni azione». Lo precisa il sindaco Mario Occhiuto replicando a quanto diffuso dal Partito democratico. «Se gli esponenti del Pd, anziché sparare strumentalmente nel mucchio senza sapere di cosa parlano – sottolinea Occhiuto – seguissero con cognizione di causa le attività di governo che riguardano la città e i cittadini, eviterebbero una figuraccia dietro l’altra. Nell’ambito, infatti, del progetto di un privato che ha portato all’apertura della residenza Ruggì d’Aragona per lo svolgimento, nel Centro storico, di varie manifestazioni e al relativo protocollo di intesa con il dipartimento di Ingegneria civile dell’Unical per ospitare le sedute di laurea, nonché occasioni ufficiali legate all’attività istituzionale del dipartimento universitario, quali convegni e seminari, la posizione dell’amministrazione comunale è ben chiara, come del resto risulta dallo stesso protocollo siglato a palazzo dei Bruzi lo scorso 25 luglio. Il Comune, da par suo, si è impegnato a garantire agli ospiti delle manifestazioni un supporto di accoglienza come il parcheggio gratuito negli spazi municipali, il trasferimento gratuito degli ospiti al palazzo Compagna che ospita la residenza Ruggi d’Aragona con un servizio ad hoc di navette, nonché l’assistenza tecnica per gli impianti amplificatori». «Si tratta – aggiunge il sindaco – di un percorso condiviso tra diversi attori che mettono in campo politiche di rilancio concrete e non fiumi di parole inutili, come invece è abituato a fare il Partito democratico, ufficialmente contrario all’apertura verso i privati, salvo poi favorire noti esempi di clientelismo che da decenni bloccano lo sviluppo del nostro territorio».

LA CONTROREPLICA «Francamente non si capisce tanta apprensione da parte di Mario Occhiuto. A Palazzo dei Bruzi il gruppo consiliare del PD ha chiesto solo un accesso agli atti. Non abbiamo, finora, inteso esprimere alcuna valutazione di merito sulla iniziativa “pubblico-privata” che ha promosso l’insediamento della “Residenza Ruggi d’Aragona”». È quanto dichiara in una nota il capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Cosenza, Damiano Covelli.
«È auspicabile che il confronto sulla qualità e la finalità di tale iniziativa si faccia in Consiglio comunale. Ora Occhiuto disponga l’immediata consegna ai consiglieri comunali del Pd della documentazione per come previsto dalla legge. Che timore dovrebbe avere – prosegue Covelli – una trasparente Amministrazione a dimostrare che l’utilizzo dei locali di Palazzo Compagna per le finalità che il sig. Renato Nuzzolo ha illustrato sul sito istituzionale del Comune (http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio30_i-nostri-video_0_706_1248_4.html) è avvenuto in maniera regolare e legale, sia per quanto riguarda il rispetto delle norme sulla sicurezza sia per quanto concerne la regolarità dei rapporti tra i soggetti privati coinvolti e il Comune? È ovvio che la verifica di tali presupposti è doverosa sia dal punto di vista etico sia sotto l’aspetto della responsabilità amministrativa dal momento che proprio quei locali sono divenuti il macabro teatro di una delle vicende più drammatiche della recente storia di Cosenza. Non sarebbe forse interesse prima di tutto del sindaco ad accertare che le iniziative e gli interessi sottesi dalle attività avviate in quei locali dalla “Residenza Ruggì d’Aragona” d’intesa con il Comune non hanno nulla a che fare con le dinamiche che hanno generato il rogo in quel drammatico pomeriggio del 18 agosto? Perché Occhiuto insiste nel minimizzare e, di fatto, ad opporsi affinché, almeno dal punto di vista amministrativo, sia tutto chiaro e trasparente?».
«Nonostante – conclude Covelli – l’improvvida e incomprensibile reazione odierna da parte del Sindaco riteniamo, comunque, che gli uffici amministrativi preposti, nelle prossime ore assolveranno agli obblighi imposti dalla legge 241/90 (“Nuove norme in materia si procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”.) e provvederanno ad esaudire l’accesso agli atti».

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