«All'Unical Leopolda vergognosa, il vero "cantiere" è il nostro»
LAMEZIA TERME Si è riunito il coordinamento regionale di Forza Italia dopo la ripresa delle attività del consiglio regionale della Calabria, che dopo lunghe ferie si è nuovamente riunito per il rinno…

LAMEZIA TERME Si è riunito il coordinamento regionale di Forza Italia dopo la ripresa delle attività del consiglio regionale della Calabria, che dopo lunghe ferie si è nuovamente riunito per il rinnovo dell’Ufficio di presidenza. «In ordine a ciò – precisa una nota del coordinamento – accordi politici distanti dalle necessità del tessuto sociale della nostra terra hanno impedito al più importante partito di opposizione il diritto di essere rappresentato ai vertici dell’assemblea legislativa calabrese. Tale situazione, che rappresenta un vero e proprio vulnus alla democrazia, accentua il discredito di un’istituzione già messa fortemente in discussione, anche a livello nazionale, per il lungo e ingiustificato blocco delle attività che ne ha di fatto causato la paralisi rendendo impossibile riunire il Consiglio mentre gran parte della Calabria andava “a fuoco” durante i mesi estivi. Nella più totale inconsistenza e inadeguatezza di questo governo regionale di centrosinistra, e come antipasto di quel “Cantiere Calabria”, vetrina addobbata di spot e priva di tutto ciò di cui questa squadra andava promettendo in campagna elettorale, si è assistiti all’ennesima operazione gattopardesca in cui ciò che conta è esserci, in dispregio a ogni regola istituzionale. Le votazioni in Ufficio di presidenza hanno mostrato un accordo di potere frutto di giochi di palazzo e volto solo alla conquista di poltrone e strapuntini. Da tutto ciò siamo distinti e distanti, consapevoli di essere minoranza ed avendo invocato solo principi di correttezza istituzionale che ancora una volta la maggioranza ha calpestato. L’elezione a segretario-questore, grazie ai voti di una maggioranza priva di riferimenti programmatici e politici, di un consigliere eletto nelle fila della minoranza, in contrasto alle decisioni che erano state assunte dal partito, accentua nell’opinione pubblica la percezione di un consiglio regionale balcanizzato, privo di una bussola etica, incapace di produrre buone leggi e soprattutto risposte alle drammatiche emergenze della Calabria».
«La vicenda relativa all’elezione del segretario questore, in totale rottura con la linea di Fi – continua la nota –, ha aperto formalmente la questione relativa al consigliere Giuseppe Graziano e alla necessità dei provvedimenti conseguenti. Prendiamo atto della volontà del consigliere Graziano di lasciare Fi che fa venir meno la necessità di tali provvedimenti ed esprimiamo solidarietà e stima ai consiglieri Wanda Ferro e Mimmo Tallini, che erano stati indicati democraticamente quali candidati del partito alle cariche di vicepresidente e segretario-questore del Consiglio. Da un lato emerge l’appetito di chi vuole avere il coraggio di restare sempre uguale, dall’altro l’incapacità del Partito democratico nel garantire un accordo istituzionale, e non politico, che servisse a evitare invasioni di pezzi del Consiglio, che non rappresentano né la maggioranza né la minoranza degli elettori, la cui attività poco giova all’onestà delle relazioni politiche. Tutto ciò mentre la Calabria continua a marcare tutti gli indicatori negativi, a cominciare dal più basso Prodotto interno lordo del Paese, per continuare alle inenarrabili percentuali di disoccupazione giovanile fino al pericolo incombente di una vera e propria invasione di immigrati clandestini, che finiscono per diventare spesso il carburante di organizzazioni criminali operanti sul territorio».
«La passerella di Ministri voluta dal governatore Oliverio e dal Pd all’Università della Calabria – in un ambito scientifico e formativo che dovrebbe restare estraneo alla competizione politica – ha rappresentato – prosegue il coordinamento – l’estremo e patetico tentativo di rifarsi una verginità da parte della maggioranza di centrosinistra, la Leopolda della vergogna. Forza Italia, alla luce di tutto ciò e sulla scia di una continua crescita a livello nazionale, intende aprire un “cantiere vero” che coinvolga tutte le forza vive di quella società calabrese che vuole permettere alla Calabria che vuole correre di avere la meglio su questa Calabria, quella degli accordi di potere e dell’esaltazione dell’immobilismo. Una stagione di dibattito costruttivo che sia fucina di idee e di programmi, che parta dal basso e che funga da antenna rispetto alle esigenze ed ai bisogni di una terra che non può più permettersi di regalare in malo modo la fiducia per il futuro. Per questo motivo il partito si aprirà a un confronto programmatico che sfocerà come primo momento in una conferenza progettuale in autunno».