DIAMANTE Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti hanno tagliato gli pneumatici delle ambulanze dell’associazione Misericordia di Diamante in sosta nel piazzale antistante la stazione ferroviaria in zona centralissima della cittadina, ben illuminata e frequentata anche per la presenza, nell’area, di un panificio e di un bar. La notizia è stata diffusa dalla stessa associazione attraverso un comunicato. «Ci si chiede – si legge – se quella che colpisce la Misericordia di Diamante sia un messaggio mafioso o, al contrario, siano tanti piccoli episodi, benché gravi, che insieme trovano collocazione come le tessere di un mosaico. Il mancato rinnovo della convenzione con il 118, l’avversione del direttore generale Asp Mauro, lo sfratto dalla sede di proprietà del comune avviato da Magorno e che è continuato con perseveranza e particolare accanimento dall’attuale amministrazione comunale, ora l’intimidazione in stile mafioso come un chiaro avvertimento, tutti elementi questi che sembrerebbero mirare alla totale scomparsa dell’associazione dal territorio; a vantaggio di chi? Di politici che vedono come una minaccia il mancato asservimento della onlus, o di altre associazioni presenti sul territorio? Non è dato saperlo ma certamente l’accaduto e i fatti connessi direttamente o indirettamente non solo lasciano l’amaro in bocca ma fanno riflettere sul grado di sicurezza in cui versa il territorio e sullo stato di legalità che regna all’interno della cittadina dell’alto Tirreno cosentino».
«Certamente l’accanimento immotivato e assolutamente assente per altre associazioni da parte dell’amministrazione comunale sta creando, nei nostri confronti – ha spiega il responsabile dell’associazione -, una sorta di avversione sociale all’interno del paese e questo è esecrabile ancor più se, appurandolo eventualmente, dovesse emergere che tale atmosfera sia stata creata dolosamente; l’episodio di intimidazione messo in atto nei confronti della Misericordia è gravissimo e denota lo stato di degrado in cui il paese sta iniziando a sprofondare; in relazione alla nostra attività è stato richiesto in modo reiterato, poco tempo addietro, un incontro con il prefetto che non ha inteso nemmeno rispondere; il sindaco e l’amministrazione comunale dovrebbero prendere atto di tale episodio che interessa non l’associazione ma il paese intero e la sua popolazione; il Festival del peperoncino è passato e comunque dura cinque giorni mentre i cittadini vivono tutto l’anno ed è doveroso occuparsi della sicurezza del paese da parte dell’ente perché Diamante non è solo il peperoncino ma è anche la sua popolazione e la sicurezza della comunità; atti intimidatori ed avvertimenti ad una realtà associativa che svolge servizio ambulanza è vergognoso per chi li compie e ancor più per chi li tollera, li permette e li alimenta». «Credo che il nostro paese meriti molto di più – ha aggiunto il responsabile -, meriti servizi efficienti, sicurezza e controllo del territorio, un turismo che si protragga per sei mesi e che dia ricchezza e benessere ai cittadini. Sono certo che l’amministrazione comunale resterà impassibile anche in questa grave circostanza».
I carabinieri della locale stazione, con al comando il luogotenente Lacarruba, hanno dato il via ad attività di indagine volte alla individuazione dei responsabili e degli esecutori del grave atto perpetrato a carico della associazione della cittadina dell’Alto Tirreno cosentino. I militari dell’Arma, prontamente intervenuti hanno constatato lo stato di fatto mentre le indagini avviate dall’Arma dei carabinieri pare che abbiano trovato ulteriore impulso in seguito alla denuncia proposta dai vertici della Misericordia presso la locale caserma. In una nota diramata dalla onlus si legge: «Seguiremo con attenzione l’evolversi dell’attività investigativa sperando, anche per un senso civico, che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia quanto prima. Il silenzio e l’indifferenza delle istituzioni locali così come anche dei vari soggetti coinvolti nella vita politica e amministrativa del paese è, inoltre, chiaramente indicativo di quale basso livello abbia raggiunto il senso civico nella nostra terra che, spesso, in modo autocelebrativo assurge agli onori delle cronache».
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