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Bimba comprata e segregata in casa, arrestata medico a Reggio

REGGIO CALABRIA Malvestita, sporca, a stento in grado di camminare, incapace di parlare. Giocava su un pezzo di cartone poggiato a terra e a 4 anni portava ancora il pannolino, la bimba scovata dalla…

Pubblicato il: 29/01/2018 – 15:27
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Bimba comprata e segregata in casa, arrestata medico a Reggio

REGGIO CALABRIA Malvestita, sporca, a stento in grado di camminare, incapace di parlare. Giocava su un pezzo di cartone poggiato a terra e a 4 anni portava ancora il pannolino, la bimba scovata dalla pg del Tribunale di Palmi, grazie ad una segnalazione vaga ma abbastanza preoccupante da far mobilitare subito i poliziotti. Probabilmente comprata al prezzo di un matrimonio di comodo, la bimba – secondo quanto allo stato accertato – è stata portata via dalla Bulgaria dopo che il padre, o meglio l’uomo che si è presentato come tale, ha sposato M.R.I, medico dell’Asp di Reggio Calabria, finita ai domiciliari nei giorni scorsi per maltrattamenti contro familiari o conviventi e abbandono di persone minori o incapaci. Determinata ad avere un figlio a tutti i costi, la donna sembra aver trovato in Bulgaria il modo per realizzare il proprio desiderio. Ma alla prova concreta dei fatti, si è rivelata totalmente incapace di gestire quella figlia tanto agognata. E quando gli agenti si sono presentati alla sua porta, non ha potuto più nasconderlo, nonostante i goffi tentativi di negare persino l’esistenza di quella bambina, cui impediva anche di uscire di casa. In un ambiente malsano e dalle condizioni igieniche precarie, gli uomini della pg del Tribunale di Palmi hanno trovato una bimba quasi inselvatichita, con addosso abiti logori e sporchi, che parlava e camminava con difficoltà. Un incubo di cui è stato immediatamente messo al corrente il pm di turno presso la Procura dei minori di Reggio Calabria, che ha disposto il temporaneo affidamento ai Servizi sociali con collocazione in una struttura protetta e ha disposto un approfondimento di indagine.
Dall’inchiesta è emersa una storia di assoluto degrado. Sola, senza amici e con pochissimi contatti con i parenti ancora in vita, la donna si era di fatto appropriata di quella bimba che il marito le aveva presentato come figlia sua e si era lasciato alle spalle quando era sparito nel nulla. Ma lei quasi certamente -hanno dimostrato le indagini – sapeva che quella storia non corrispondeva a realtà. Nei mesi scorsi, la donna aveva infatti presentato una formale richiesta di adozione della bambina al Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, per poi revocarla quando il marito si era negato al necessario test del dna disposto dal Tribunale per verificarne l’effettiva paternità. Quando lui era sparito, lei aveva continuato a tenerla con sé, nascondendola agli occhi del mondo. Secondo quanto accertato, solo la madre – anziana e malata – sarebbe stata al corrente dell’esistenza della piccola. Ma nessuno probabilmente ha mai avuto piena cognizione dell’intera vicenda. Solo quando la bimba è stata affidata ad una struttura protetta è stato possibile accertare che l’uomo che l’ha portata con sé in Italia non era il suo vero padre e che completamente false erano le dichiarazioni rese dall’uomo dall’uomo all’Ufficio anagrafe del Comune di Palmi e negli atti allegati alla richiesta di adozione. Chi siano i genitori biologici della piccola non è dato sapere, così come infruttuosi sono risultati – al momento – i tentativi di rintracciare l’uomo, tuttora irreperibile nonostante della vicenda siano state interessate l’ambasciata bulgara in Italia e quella italiana in Bulgaria. Tuttavia, dalle indagini un dato – inquietante – è emerso. Dagli accertamenti bancari, estesi anche ad istituti esteri, sui movimenti di denaro di entrambi i coniugi, vari indizi hanno indotto gli investigatori a ipotizzare che la bimba sarebbe stata comprata, come se fosse una cosa. Strappata alla situazione di assoluto degrado in cui era costretta a vivere e collocata in una struttura protetta, la bimba adesso è stata affidata ad una famiglia. E nel giro di pochi mesi – dice chi l’ha monitorata –  ha imparato ad esprimersi, a parlare, a riconoscere i nuovi genitori come tali, cancellando in fretta quel ritardo nello sviluppo psichico e relazionale cui il cinico egoismo di due soggetti l’aveva condannata.  

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

 

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