A una settimana dalla manifestazione dei cittadini crotonesi a Lamezia, la controversa sorte dell’aeroporto Sant’Anna continua a tenere banco anche al di fuori dei confini del territorio pitagorico. Un tavolo tecnico “a tempo”, un incontro tra Regione, amministratori locali e vertici Sacal, l’impegno dei sindaci a contribuire economicamente ma solo dopo aver preso atto della ripresa dei voli: questi i passaggi recenti di una vicenda la cui soluzione è tutt’altro che a portata di mano. Sono diversi e con posizioni differenti gli attori istituzionali coinvolti ma, almeno, in comune hanno l’obiettivo della piena riattivazione dello scalo di Crotone. A chiarirlo al Corriere della Calabria è il numero uno della Sacal, Arturo De Felice, che intende fissare un punto fermo: «Per Sacal non è cambiato nulla, l’impegno per il Sant’Anna c’è e rimane tale». Com’è noto la società aeroportuale ha vinto una gara per la gestione trentennale dell’aeroporto di Crotone – avendo ragione sull’assegnazione anche in sede di giustizia amministrativa – e ciò ha messo i vertici della società aeroportuale «di fronte a responsabilità e obblighi a cui si è cercato di rispondere nel migliore dei modi e soprattutto in tempi rapidi». «Già dal punto di vista strutturale – spiega De Felice – siamo stati costretti a ricorrere ad alcuni interventi urgenti, sia di manutenzione che di ripristino effettivo dello scalo. E soprattutto abbiamo investito acquistando tutti i mezzi e le strumentazioni indispensabili per far funzionare l’aeroporto. Quindi c’è stato un impegno economico e anche un investimento dal punto di vista di assunzione di personale che garantisse la piena funzionalità della struttura».
Poi c’è stato quello che De Felice definisce «incidente di percorso» – il riferimento è al passo indietro di Flyservus – che «ha bloccato quel progetto che avevamo di affidare l’aeroporto a una piccola ma efficiente compagnia». Nonostante questo, però, Sacal «ha proseguito nel lavoro di ricerca che non si è fermato in questi giorni ma che, come ho cercato responsabilmente di far capire anche in sede regionale, non può durare all’infinito, anche perché un aeroporto non si può reggere senza voli». La posizione di De Felice è insomma chiara: non potrà farlo ancora per molto tempo, ma per ora Sacal, su Crotone, va avanti. «Non abbiamo mai detto – specifica infatti il presidente della società aeroportuale – che rinunceremo a cercare ancora soluzioni, questo progetto lo condividiamo con il governo regionale e nazionale e lo porteremo avanti. Mai pensato di rinunciare. Ho solo sentito il dovere di dire la verità ai tavoli con gli enti interessati». La stessa convinzione De Felice la esprime rispetto all’impegno della Regione – «ci sosterrà pienamente» – ma resta il fatto che «servono tempi ragionevoli: non si può aspettare per anni un vettore che investa sull’aeroporto di Crotone». Il presidente della Sacal è insomma realista, ma annuncia anche di avere in corso «trattative anche con compagnie meno note di quelle di cui si parla in questi giorni». C’è la consapevolezza che il «tempo gioca contro, il personale è fermo da novembre e i posti di lavoro saranno difesi fino alla fine, ma serve un vettore». In questo senso, De Felice si dice «fiducioso», ma aggiunge l’auspicio che «i sindaci capiscano che problema non è solo della Sacal ma di tutto il territorio». E poi c’è un altro segnale «dell’impegno e della disponibilità al confronto» della società aeroportuale: la società PwC avrà il compito di redigere i piani industriali trentennali. «L’affidamento a questo colosso internazionale delle strategie aeroportuali riguarda tutti e tre gli aeroporti calabresi. Significa che nulla è cambiato per la Sacal riguardo a Crotone. Ma tutti devono capire che abbiamo preso in mano un aeroporto che era fallito, lo abbiamo fatto risorgere dalle ceneri, abbiamo investito su questa struttura e ora stiamo disperatamente cercando un vettore qualificato. Si tratta dell’ultimo tassello che manca per dare piena operatività al Sant’Anna».
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