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GOTHA | Cammera torna in libertà

REGGIO CALABRIA Dopo oltre 17 mesi fra carcere e domiciliari, cessano le misure cautelari per Marcello Cammera, l’ex dirigente comunale oggi imputato per concorso esterno in associazione mafiosa ed a…

Pubblicato il: 26/02/2018 – 19:46
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GOTHA | Cammera torna in libertà

REGGIO CALABRIA Dopo oltre 17 mesi fra carcere e domiciliari, cessano le misure cautelari per Marcello Cammera, l’ex dirigente comunale oggi imputato per concorso esterno in associazione mafiosa ed altri reati nel processo Gotha. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame, conformandosi al giudizio della Cassazione, secondo cui non sarebbe stato sufficientemente provato che Cammera avesse coscienza, volontà e consapevolezza di aiutare o favorire Paolo Romeo, quale elemento di vertice della ‘ndrangheta reggina. Per la Suprema corte, la condanna definitiva per concorso esterno già incassata da Romeo o le dichiarazioni dei pentiti sul ruolo rivestito dall’avvocato nero nella storia recente di Reggio Calabria non permetterebbero di poter affermare con certezza che il dirigente comunale fosse a conoscenza del suo reale ruolo. Un giudizio cui il Tdl, che in precedenza aveva concesso a Cammera i domiciliari alla luce del tempo trascorso dai reati contestati e del venir meno della funzione pubblica svolta, non ha potuto che conformarsi. Per i legali, Massimo Canale e Carlo Morace, si tratta di una decisione importante non solo dal punto di vista cautelare, ma anche nel merito perché a loro giudizio in questo modo i giudici avrebbero «escluso il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa contestato all’arch. Cammera». Una sentenza dunque che tenteranno di far valere anche di fronte al Tribunale di Reggio Calabria, nel procedimento penale che vede imputato l’ex dirigente comunale.
Per i magistrati invece, l’ex dirigente comunale non solo sarebbe stato pienamente consapevole del ruolo svolto da Romeo nel panorama criminale della ‘ndrangheta reggina, ma proprio in tale veste lo avrebbe regolarmente frequentato, come – sostiene l’accusa – dimostrato dalle innumerevoli conversazioni intercettate. Considerato longa manus della direzione strategica della ‘ndrangheta reggina all’interno degli uffici di Palazzo San Giorgio, più volte Cammera è stato non solo ascoltato, ma anche monitorato con Romeo e con il suo entourage, nel corso di incontri formali e informali, tutti mirati – spiega l’accusa – a controllare, se non usurpare, l’attività amministrativa.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it 

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