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Regione, la lottizzazione continua: Oliverio si prende anche Terina

LAMEZIA TERME L’occupazione degli enti regionali non conosce sosta. Dopo la nomina dell’esperto di automobili Giovanni Forciniti alla guida di Calabria Lavoro, ora tocca alla Fondazione Terina. Il g…

Pubblicato il: 09/03/2018 – 17:23
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Regione, la lottizzazione continua: Oliverio si prende anche Terina
La sede della Fondazione Terina

LAMEZIA TERME L’occupazione degli enti regionali non conosce sosta. Dopo la nomina dell’esperto di automobili Giovanni Forciniti alla guida di Calabria Lavoro, ora tocca alla Fondazione Terina. Il governatore Oliverio, anche in questo caso, ha sostituito il commissario con un presidente di chiara fede Pd. Si chiama Gennarino Masi e in passato è stato consigliere comunale di Lamezia Terme con gli allora Ds, presidente del Comitato per le primarie del partito in occasione delle ultime amministrative e, nel 2014, responsabile cittadino della campagna elettorale del futuro governatore. Adesso Oliverio, con la nomina al vertice di Terina, salda il suo “debito” con l’avvocato lametino, secondo le solite logiche della politica locale.
Masi prende il posto della commissaria Antonella Cauteruccio che, pur tra mille difficoltà, aveva da tempo avviato la fase di ristrutturazione dell’ente che si occupa di ricerca industriale e sperimentale nel settore agroalimentare. Un lavoro a costo zero, dal momento che Cauteruccio è una dipendente regionale e non percepiva compensi aggiuntivi. Non così per Masi, che godrà di un compenso annuo superiore ai 45mila euro (lordi). Non proprio bruscolini per un’azienda che, fino a poco tempo fa, doveva fare i conti con un passivo economico notevole (secondo alcuni ammontava a circa 5 milioni di euro). Terina era finita al centro delle cronache nazionali – anche Striscia la notizia aveva realizzato un servizio sulla situazione dei dipendenti – per via dei costosi laboratori praticamente mai utilizzati.
Cauteruccio aveva inoltre messo in moto il processo di riforma dell’ente, imposto da una legge approvata nel 2013 dal consiglio calabrese con il chiaro scopo di rendere funzionali e produttive le decine di società regionali in stato di crisi, i cosiddetti carrozzoni.
Ora sarà Masi a occuparsi della riorganizzazione dell’ente, anche se la sua nomina ha già scatenato le proteste dei lavoratori che avevano fin qui apprezzato il lavoro di Cauteruccio, alla guida di Terina dopo i commissariamenti targati Carmelo Salvino e Tommaso Loiero, quest’ultimo fratello dell’ex governatore Agazio.
«Si tratta – spiega un dipendente della fondazione – dell’avvicendamento più strampalato nella storia della giunta Oliverio. Dopo vari commissariamenti e presidenze che avevano affogato nei debiti l’ente, il governatore caccia l’unica figura che aveva cominciato a risanarlo davvero ed era riuscita a placare le nostre proteste. È un orrore, più che un errore. È la politica che si riprende ciò che la politica aveva distrutto».
E mentre sono in molti a chiedersi se non fosse stato meglio attendere la fine del processo di riforma di Terina – che prevede anche il trasferimento di una parte di lavoratori in altri enti regionali –, Oliverio va dritto per la sua strada e piazza un politico di fiducia in un altro ente strategico della Regione. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni del 4 marzo e nell’imminenza di altri importanti appuntamenti politici, tra cui il congresso del Pd (13 maggio), il rimpasto di giunta e il contestuale avvio della lunga campagna elettorale per le regionali del 2019.
Nello stesso giorno della nomina di Masi, Oliverio ha firmato anche il decreto per la designazione del dg di Calabria Lavoro, Giovanni Forciniti, appassionato di auto ma anche, e soprattutto, fedelissimo del governatore, nonché suo ex assessore nella giunta provinciale di Cosenza.
È la lottizzazione della Regione, bellezza.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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